Frena la corsa delle Borse europee già in forte rialzo sull’onda della notizia della firma in Usa dell’accordo tra il Tesoro ed il Congresso. Piazza Affari azzera il forte rialzo iniziale (+4,3% abbondante) e passa in terreno negativo -0.99% per poi recuperare a +0,25%. Piatta Parigi, precipita in rosso Madrid -1% (guadagnava il 5%). Londra -0,4%. Francoforte passa da +3,7% a -1,6%. L’indice Ifo che misura la fiducia delle imprese è sceso a 87,4, il calo più pesante dal 2009 che ha ricacciato il livello al punto più basso dalla riunificazione.
Migliorano i Btp: il tasso del decennale in apertura si attesta a 1,54%, in calo di 5 punti. Stringe anche lo spread a 187 punti. Bene a Piazza Affari il risparmio gestito, grazie a un rinnovato ottimismo sull’andamento futuro dei mercati, con Banca Mediolanum e Azimut in rialzo del 2,7% e del 4,5%.
Ieri l’Eurogruppo si è limitato ad appoggiare la richiesta da parte dei governi di linee di credito precauzionali. I fondi complessivi ammontano ad oltre 500 miliardi e potrebbero arrivare a circa il 2% del PIL di ogni paese (per l’Italia circa 35 miliardi). Ma alcuni paesi come l’Olanda preferirebbero aspettare un’ulteriore evoluzione della crisi prima di attivare questo strumento. Sembra invece altamente improbabile che si possa discutere in tempi brevi l’introduzione degli Eurobond.
Le mosse delle autorità hanno per ora limitato l’emergenza sui mercati. Ma la situazione non è sotto controllo. Continua a crescere il numero delle vittime in Italia: il numero dei decessi giornalieri saliti ieri complessivamente a 6.820 con i contagi a 69.176.
L’oro corregge leggermente dello 0,5%, nelle ultime tre sedute ha messo a segno un balzo del 12%.
Il petrolio frena lo slancio iniziale ed ora si muove intorno alla parità. Non si registrano passi avanti nelle trattative tra i paesi produttori per un drastico taglio della produzione. Saipem -1%.
Terzo giorno di deprezzamento del dollaro, a 1,085. L’appetito per la valuta più ricercata al mondo sta rallentando.
A Piazza Affari il Ftse Mib riflette la crescita della volatilità con grosse escursioni di prezzo.
Fitch ha messo sotto esame i rating degli istituti di credito italiani a causa della riduzione sulle prospettive di crescita e delle incognite legate all’epidemia del coronavirus. Si ricorda che proprio per l’impatto dell’emergenza sanitaria l’agenzia ha di recente rivisto le stime del pil dell’Italia, che è atteso a -2% nel 2020 (dal +0,2% delle precedenti stime di febbraio) per poi recuperare nel 2021.
Corre Mediobanca +3,5%. Confermato il rating di Intesa +0,4% e di Unicredit -1,6%. Stabile Ubi +0,2%. In terreno negativo Banco Bpm -2,27%. Nexi +0,7%.
Altro titolo leader di giornata è Leonardo +4,2%. Brilla anche Exor +3% nel giorno dei conti.
Filtra l’indiscrezione che sarà Mike Manley, attuale ceo di Fiat Chrysler +3,9% il prossimo numero uno di Cnh Industrial. Ferrari -2%.
Perde colpi Tim -2%: il fondo Elliott ha tagliato la sua quota al 6,9%, dal precedente 9,7%.
Prysmian +0,2% Goldman Sachs taglia il giudizio a Neutral, target price 15,5 euro.
Da segnalare:
- accelera Campari + 3,9%
- Fincantieri ha posticipato la presentazione dei dati del 2019 e del nuovo piano industriale.
- Technogym ferma da oggi la produzione negli stabilimenti italiani.