Galassia Agnelli contro banche. A fine mattinata è questo il duello a Piazza Affari, che nonostante il pesante ribasso degli istituti di credito, nel giorno del pronunciamento di Borsa Italiana sul flottante di Banco Popolare di Vicenza, resiste sul filo dell’altalena, trascinata appunto da Fca, Cnh Industrial, Ferrari e Exor.
La giornata è al momento all’insegna della volatilità: a riportare parzialmente fiducia è stato l’indice Pmi Markit sul settore manifatturiero, secondo il quale l’Italia risulta essere la migliore dell’Eurozona ad aprile, col miglior risultato da dicembre e meglio di Francia (in contrazione) e Germania (in miglioramento ma meno delle attese).
Positivi gli altri listini europei: Londra oggi è chiusa, bene Francoforte sul +0,8% e Parigi guadagna lo 0,3%. Milano alle 12 viaggia intorno a una perdita di circa mezzo punto percentuale.
I migliori del Ftse Mib sono dunque i titoli della galassia Agnelli: comanda Fca col +3,06% dopo i buoni dati sulle immatricolazioni in Francia ma soprattutto l’accordo con Google per l’auto senza conducente e la comunicazione da parte della società di aver provveduto, dal 1° maggio, alla distribuzione anticipata ai soci delle azioni ordinarie detenute in Rcs. L’operazione giova anche al titolo Rcs, che avanza di oltre il 3,5% a 0,583 euro.
Cnh +2,24%, Ferrari +2,87, Exor +2,04%. Ferrari “continua ad andare bene, non ho cattive notizie”: così il presidente del Cavallino, Sergio Marchionne, ha risposto ai giornalisti a Torino. Alla domanda se oggi verrà nominato amministratore delegato anche di Ferrari ha risposto: “Non lo so”.
Soffrono invece quasi tutte le banche: le peggiori a metà giornata sono le Popolari, con perdite tra il 3 e il 4%, e Unicredit che cede il 3,2%. Si salva invece Intesa Sanpaolo, +0,9% dopo la cessione di Setefi e Intesa Sanpaolo Card a Mercury per 1 miliardo di euro.
In territorio negativo anche gli energetici, soprattutto Saipem che a mezzogiorno perde oltre il 2,5% a 0,4069 euro per azione. Eni -0,7%, Tenaris -1%, si salva Enel +0,1% a 3,962 euro.
Tendenza leggermente ribassista per il petrolio, che apre la settimana con questi valori: Wti 45,54 dollari al barile, Brent 46,89 dollari al barile. In mattinata apprensione per lo spread Btp Bund, che per un attimo risale sopra quota 130 punti base, per poi riassestarsi a fine mattinata sui 128. L’euro si rafforza sul dollaro statunitense: oggi vale 1,1479.