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Borsa, vaccini e pillole Covid: crolla big pharma, ma vola Pfizer

Pixabay

Mentre i listini americani segnano gli ennesimi record di seduta, sui titoli farmaceutici si abbatte un vero sell-off, con perdite a doppia cifra per tutte le azioni del settore. C’è però un’eccezione di peso: Pfizer, che guarda dall’alto i colleghi, toccando i massimi da 3 mesi.

Partiamo dalle notizie positive. A due ore dall’apertura della Borsa americana, il titolo Pfizer viaggia in rialzo del’8,8% a quota 47,71 dollari per azione. A spingere gli acquisti sono i risultati preliminari dello studio sul farmaco sperimentale anti-Covid prodotto dal colosso farmaceutico Usa. In base ai dati “la pillola è stata altamente efficace nel prevenire il rischio di Covid-19 grave, dal bisogno di ricovero in ospedale o dalla morte”, comunica l’azienda, specificando che il farmaco “ha ridotto di circa l’89% il rischio di ospedalizzazione o morte nei soggetti dello studio con Covid-19 da lieve a moderato se somministrato entro tre giorni dalla diagnosi’. Pfizer prevede di chiedere alla Fda di autorizzare l’uso del farmaco già questo mese.

I passi avanti di Pfizer sulla pillola anti-Covid mandano in sofferenza Merck (-9%) che adesso dovrà guardarsi da una rivale agguerrita nel mercato delle cure contro il coronavirus. La società del New Jersey è infatti stata la prima a registrare una pillola indicata per il trattamento del Covid: il Molnupiravir. Non solo, due giorni fa, il farmaco ha anche ricevuto il via libera all’uso nel Regno Unito. L’entrata in scena di Pfizer però potrebbe scombussolare i piani. 

Passiamo a Moderna. Dopo il tonfo del 4 novembre (-18% a 284 dollari), nella seduta odierna il titolo cede il 21,3% del suo valore, crollando a quota 222,56 dollari per azione. La società continua a pagare il taglio delle stime sulle vendite del vaccino. Moderna ha infatti rivisto al ribasso di circa 5 miliardi di dollari la previsione di ricavi del 2021 per il vaccino contro il Covid, portandola da 20 a 15-18 miliardi di dollari. In questo contesto, occorre ricordare che dai massimi toccati lo scorso agosto, il titolo ha perso oltre il 63% del suo valore. 

Pioggia di vendite anche su BionTech, l’azienda tedesca che insieme a Pfizer produce uno dei due vaccini a mRna (il secondo è proprio quello di Moderna). Sul Nasdaq le azioni crollano del 19,1% a 222,7 dollari per azione, livello più basso da inizio luglio. In questo caso, secondo gli analisti, si tratta di semplici prese di beneficio, dato che l’azienda farmaceutica si prepara a presentare conti da record. Le stime parlano di ricavi trimestrali pari a 5 miliardi di euro e un Ebit di 3,9 miliardi, pari al 79% del fatturato. Per il 2021 si attendono invece 17,1 miliardi di ricavi complessivi, un ebit di 13,3 miliardi e un utile di 9,1 miliardi di euro. 

In caduta libera anche Curevac (-9,7%) e Novavax (-12,5%).

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