Intesa Sanpaolo ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto di 218 milioni di euro, in calo del 47,3% sullo stesso periodo dello scorso anno, anche se in miglioramento rispetto ai 116 milioni del trimestre precedente. Il risultato è leggermente superiore al consensus che indicava 213 milioni di euro.
Sui nove mesi, gli utili sono scesi del 62,1% a 640 milioni. Sul fronte dei ricavi, i proventi operativi netti nel terzo trimestre sono scesi da 4,5 miliardi a 4,15 miliardi (attese 4,115 miliardi). Nel dettaglio gli interessi netti sono scesi da 2,3 a 2,03 miliardi mentre le commissioni nette sono salite da 1,33 a 1,48 miliardi. Sul fronte dei costi, gli oneri operativi sono scesi da 2,16 a 2,04 miliardi.
Il CoreTier 1 si è attestato al 21,1% a parità di trattamento degli investimenti assicurativi e all’11,5% con il nuovo trattamento (11,7% a fine giugno). La banca completerà il nuovo piano d’impresa nella primavera del 2014, comunica la società nella nota che accompagna i conti confermando quanto aveva già spiegato il nuovo a.d. Carlo Messina poco dopo la nomina. Il piano realizzato ‘coinvolgendo le 94mila persone del gruppo’, come spiega la società, sarà ‘focalizzato sulla creazione di valore con il conseguimento nel medio periodo di un rendimento superiore al costo del capitale per il gruppo e per ciascuna business unit’.
Intanto, per il quarto trimestre ‘rimarrà prioritario preservare la sostenibilità dei risultati da conseguire. Oltre che sugli obiettivi reddituali, l’attenzione sarà concentrata sul proseguimento delle azioni finalizzate al rafforzamento della solidità patrimoniale e all’ulteriore miglioramento del profilo di rischio e liquidità’.
Dopo la notizia dei conti, il titolo Intesa Sanpaolo a Piazza Affari è precipitato oltre il -3,5%, a 1,707 euro per azione.