Dopo il taglio del rating sul debito sovrano dell’Italia, Standard & Poor’s torna a colpire. Stamane l’agenzia di rating ha annunciato il declassamento, peraltro prevedibile, di alcune delle principali società controllate dallo Stato.
Ma oltre alla Cassa Depositi e Prestiti (scesa da A ad A-1) e alle Poste (da A- a BBB), pubbliche al 100%, sono finite nel mirino di S&P anche Eni (da A+ ad A), Generali (da AA- a A+ ), Unipol (da A- a BBB+) e Cattolica Assicurazioni (da A- a BBB+). Il tutto con la conferma del credit watch negativo.
La notizia ha avuto un immediato riflesso in Borsa. E’ Unipol a registrare il crollo peggiore a Piazza Affari, lasciando sul terreno il 5,8% intorno alle 10 e 30 (dopo essere arrivata a registrare un rosso di oltre il 7%). Generali perde invece l’1,48%, Eni lo 0,54% e Cattolica lo 0,75%.