Piace ai mercati il riassetto della finanza italiana. La Borsa di Milano reagisce al rialzo dopo il collocamento lampo della quota Unicredit in Mediobanca. A spingere l’indice al rialzo contribuisce anche la decisione di Standard & Poor’s di mettere sotto osservazione Fiat Chrysler (+0,37%) in vista di una promozione che farebbe entrare il titolo nel club dell’investment grade. E così, mentre tra Alitalia ed Ilva si consuma la ritirata dell’economia italiana, Piazza Affari (+0,8%) contende a Francoforte (+0,85%) la leadership tra i listini europei. La Borsa tedesca, +26% da gennaio, è a due punti dai massimi nonostante il peggioramento della congiuntura.
Più modesto il rialzo di Parigi (+0,2%) e Madrid (+0,5%). Londra +0,42% in attesa delle decisioni del board della Bank of England che dovrebbe mantenere invariati i tassi di interesse allo 0,75%. Stabile il cambio della sterlina.
Il segno più sui mercati è giustificato dall’andamento dei negoziati tra Usa e Cina. Stamattina un portavoce del ministero del Commercio della Cina dice che è stato raggiunto un accordo di massima sul primo capitolo del contratto di regolamentazione dei rapporti commerciali con gli Stati Uniti: l’intesa prevede che i due paesi cancellino simultaneamente i dazi sulla base di un calendario concordato. Il programma del ritiro è ancora oggetto di negoziato.
Le stime aggiornate della Commissione europea fotografano nuovamente l’Italia come fanalino di coda sul piano della crescita sia nella zona euro sia nell’intera Unione. Se per il prodotto interno lordo 2019 l’attesa resta ferma da luglio a 0,1%, quella sulla crescita 2020 è poco meno che dimezzata, corretta da 0,7% a 0,4%. L’altro malato d’Europa si conferma la Germania.
In lieve flessione lo spread Btp/Bund a 132 punti. Stasera il Tesoro annuncerà il quantitativo di Bot a 12 mesi in asta il 12 novembre. Oggi la Francia offre 10 miliardi di Oat su varie scadenze: ieri il decennale di Parigi è tornato in terreno positivo.
Sotto i riflettori il settore bancario: l’indice di settore (+2%) tocca stamattina nuovi massimi da inizio maggio grazie al quinto rialzo consecutivo. Il tema del giorno è ovviamente l’uscita di Unicredit (+5,7%) da Mediobanca (+0,14% a quota 10,80 euro). In occasione del collocamento della quota Unicredit Leonardo Del Vecchio ha aumentato la sua quota in Mediobanca poco sotto il 10%, acquistando circa il 2,5%.
L’operazione, che sarà contabilizzata nel quarto trimestre, è sostanzialmente neutrale sul CET1 ratio. Questa mattina, la stessa Unicredit ha comunicato di aver chiuso il terzo trimestre con margine di interesse e commissioni in linea con il trimestre precedente: 2,55 miliardi di euro il primo e 1,56 miliardi le seconde. Utile operativo a 2,25 miliardi di euro, in rialzo del 6% anno su anno, grazie al trading (+30% a 378 milioni di euro) ed a un basso costo del rischio.
Anche Generali (+3,09%) ha presentato i conti del trimestre. Nei primi nove mesi il Leone registra una crescita degli utili in linea con le attese del mercato ma soffre un calo del Solvency ratio a causa di cambiamenti regolamentari già annunciati nei precedenti trimestri e dei bassi tassi d’interesse. L’utile netto si è attestato a 2,163 miliardi con una crescita del 16,6%. Il Solvency ratio è al 204%, contro il 217% di fine 2018, anche perché il calo dei tassi d’interesse non è stato pienamente compensato dal restringimento dello spread, dice la società in una nota.
L’attenzione su Generali si giustifica ovviamente con il nuovo scenario: cresce il peso specifico della Delfin di Del Vecchio, ma anche la contendibilità del più importante player finanziario italiano.
Da segnalare tra le banche la buona accoglienza ai dati di Banco Bpm (+1%) con utili in crescita e un miglioramento della qualità del credito grazie al prosieguo dell’attività di derisking. Ubi Banca +1%.
Sale il Credito Valtellinese (+4%), che chiude i primi nove mesi con utili triplicati e conta di accelerare sulla cessione dei non performing loan prevista dal piano anche in anticipo rispetto al target fissato a fine 2020.
Azimut +1,4%. Fitch ha posto i rating in watch negativo e ha assegnato un rating ‘expected’ di ‘BBB-‘ al bond senior unsecured dell’ammontare indicativo di 500 milioni annunciato ieri e che vuole emettere. Poste italiane. Kepler Cheuvreux taglia il giudizio a Hold da Buy.
Tod’s (-2%), ha chiuso il terzo trimestre con un calo del 2,6% dei ricavi, a 223 milioni di euro, in linea con le aspettative del consensus. In crescita il canale retail (+8,1%) ed in flessione di oltre il 10% le vendite all’ingrosso, soprattutto a causa della debolezza del mercato domestico.
Salini Impregilo -9%. Il Cda ha esercitato la delega ad aumentare il capitale sociale, senza diritto di opzione, per un importo di 600 milioni nell’ambito del ‘Progetto Italia’. L’operazione è partita questa mattina.