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Borsa ultime notizie: Unicredit (+10%) spinge Piazza Affari ai massimi da 15 anni. In grande spolvero tutti i titoli bancari

La borsa di Milano supera i 31 mila punti, trainata dalle banche e in particolare da Unicredit, che registra utili record di 8,6 miliardi e un buyback di circa 10 miliardi – Stellantis perde terreno dopo la smentita di Elkann sull’interesse per Renault – Scivola Tim

Borsa ultime notizie: Unicredit (+10%) spinge Piazza Affari ai massimi da 15 anni. In grande spolvero tutti i titoli bancari

Per Unicredit il 2023 è stato “il miglior anno di sempre”, dice in apertura della call con gli analisti Andrea Orcel sottolineando che “il quarto trimestre è stato il dodicesimo consecutivo di una crescita di qualità e redditizia”. Piazza Affari premia la performance record il titolo, sospeso più volte in mattinata per eccesso di rialzo: un exploit giustificato dagli utili, 8,6 miliardi ma soprattutto dal buyback che riverserà nelle tasche dei soci una decina di miliardi. L’istituto per ora rinuncia ad acquisizioni, troppo care per prede troppo piccole. Nemmeno la Popolare di Sondrio, spiega l’ad, a questi prezzi ha i crismi di un buon affare.

A Piazza Affari bene le banche, giù Tim

Ma gli azionisti hanno di che brindare. Grazie alla corsa del titolo la borsa di Milano supera la soglia dei 31mila punti per la prima volta negli ultimi quindici anni grazie alla spinta delle banche. Intesa +3,5%. Mps +3%. Bper Banca +2,8%. Sale anche Generali. Jp Morgan rivede leggermente al rialzo il target price a 24 euro.

Frena invece Stellantis dopo che John Elkann ha smentito l’interesse per Renault, alimentato dalle voci. L’auto è all’ultimo posto tra i settori dell’EuroStoxx in cui primeggiano le utilty.

Perde colpi Tim -2% circa. Il governo sta valutando se provare ad aprire nuovamente un confronto con Vivendi, organizzando un incontro per trovare un punto di condivisione in modo da evitare uno scontro all’assemblea del 23 aprile per il rinnovo del board del gruppo. Gli operatori telefonici alternativi a Tim hanno scritto all’autorità di vigilanza sulla concorrenza dell’Unione europea lanciando l’allarme che, così come congegnata, la vendita della rete fissa di Tim potrebbe presentare profili di anticoncorrenziali.

Corre Iveco, grande protagonista del listino nella scorsa settimana.

Deboli i futures sulle borse Usa

L’ultima seduta della scorsa settimana si è chiusa con i principali listini di Wall Street su massimi storici/pluriennali a seguito delle indicazioni arrivate da alcuni big dell’high tech. Dow Jones +0,3%. S&P500 +1,1%. Nasdaq +1,7%. Grazie al rialzo di venerdì, l’aggregato Meta, Amazon, Alphabet, Apple e Microsoft è arrivata a valere diecimila miliardi di dollari di capitalizzazione.

Mercato obbligazionario in assestamento. Treasury Note a dieci anni al 4,08%. Ieri sera il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, è andato in televisione a spiegare agli americani che la riduzione dei tassi di interesse non dovrebbe essere in marzo, ma comunque non sarà tanto più in avanti nel corso dell’anno.

Bund tedesco al 2,28%. Btp decennale a 3,85%. L’Ufficio parlamentare di bilancio ha fissato al +0,8% la sua stima sul Pil italiano nel 2024, dal +0,7% del 2023. La previsione è nella parte alta del consensus,

Euro dollaro a 1,075, sui minimi delle ultime sette settimane. I trader hanno ridimensionato le scommesse su un taglio aggressivo dei tassi da parte della Federal Reserve quest’anno. Le attese sulla Fed sono state riviste in seguito al dato di venerdì sui posti di lavoro negli Stati Uniti, che ha superato di gran lunga le aspettative del mercato.

Petrolio poco mosso dopo il forte calo della scorsa settimana. Wti a 72 dollari, Brent a 77,5 dollari. Nel fine settimana gli Stati Uniti hanno colpito installazioni militari degli Houti nello Yemen.

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