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BORSA ULTIME NOTIZIE: Tim vola a Piazza Affari, continua il mini rally ma lo spread si allarga

Imagoeconomica

I listini europei mettono a segno la quarta seduta consecutiva in rialzo, ma ridimensionano i guadagni nel finale. La seduta è stata effervescente, grazie al calo del gas, alla retromarcia inglese sulla riforma fiscale e all’avvio intonato di Wall Street, dopo il balzo di ieri, ma non è chiaro se il clima sui mercati sia davvero cambiato o se si tratti di un fuoco di paglia dovuto soprattutto ai portafogli sgonfi.

Anche a New York gli indici stanno rallentando, con il focus che resta sulle trimestrali e in primo piano, oggi, c’è Goldman Sachs (+1,99%), secondo miglior titolo sul Dow Jones dopo profitti in ribasso ma più alti del previsto. La banca ha confermato di voler riorganizzare la propria attività in tre divisioni, nell’ambito di un’ulteriore ristrutturazione in meno di tre anni. A mercati chiusi si aspettano i conti di Netflix (-2,56%).

Piazza Affari regina in Europa con Francoforte

Piazza Affari è regina in Europa, +0,93% (21.518 punti base) trainata da Telecom +6,36%, che ritrova appeal speculativo con le azioni vicine ai minimi storici. Fuori dal listino principale rimbalzano i diritti di Mps (+38,50%) dopo il tonfo di ieri. In calo gli energetici con la debolezza del greggio.

Nel resto d’Europa è tra le migliori anche +0.93%, seguono Madrid +0,67%, Parigi +0,44%, Amsterdam +0,24%. Londra prende atto delle scuse di Liz Truss e si apprezza dello 0,25%, mentre la sterlina prende fiato perché si sono ridotte le aspettative di rialzi dei tassi da parte di Bank of England dopo la retromarcia del governo britannico sui piani fiscali. Non pare inoltre che la banca centrale inglese abbia intenzione di rinviare la vendita dell’ampio ammontare di titoli di Stato accumulati durante la crisi del coronavirus.

Sul mercato valutario il dollaro si rafforza e l’euro tiene a fatica i livelli raggiunti, poco oltre 98 centesimi.

Gas in calo e petrolio a picco

Crollano i prezzi del gas e quelli del petrolio con effetti differenti sui mercati.

Sull’umore dei listini europei ha contribuito positivamente la presentazione del piano della Commissione Ue per contenere i prezzi dell’energia e che dovrà essere votato dai 27 paesi nella riunione di giovedì e venerdì. Il tentativo di maggior compattezza e le proposte presentate dalla presidente Ursula Von Der Leyen hanno fatto scivolare i prezzi dei future ad Amsterdam. Il metano alle 15 perdeva oltre il 10% e scambiava sotto i 114 euro MWh.

Sono quattro i punti cardine proposti dalla Commissione: la messa in comune di almeno il 15% degli acquisti di gas; la solidarietà obbligatoria tra i paesi; il risparmio energetico (circa il 15%, come sta già avvenendo); il controllo dei prezzi, con un tetto “dinamico e temporaneo”. Di fatto si lavora a superare Amsterdam per creare un nuovo indice dei prezzi ed evitare le grandi speculazioni. Nel mentre, in caso di picchi esagerati, la Ue può intervenire quotidianamente sul mercato olandese.

Per quanto riguarda il petrolio invece i cali del greggio influiscono negativamente sui titoli del settore e sono frutto della preoccupazione per un rallentamento dell’economia e un calo della domanda, soprattutto dopo che la Cina, primo importatore di greggio al mondo, ha ritardato la pubblicazione degli indicatori economici originariamente prevista per oggi, senza stabilire una nuova data.

Il Brent perde il 2,31% e scende a 89,5 dollari al barile; il Wti cala del 3,2% a 81,80 dollari al barile.

Piazza Affari, Telecom in primo piano

A dare spettacolo a Milano oggi è stata Telecom, già ieri in evidenza. Ad animare gli acquisti è l’indiscrezione stampa su una possibile Opa sull’intero da parte del fondo Cvc con Vivendi e il governo, mentre si allungano i tempi per un accordo con Cdp. 

Altro titolo al centro dell’attenzione, che non è parte delle blue chip, è Banca Monte Paschi (+0,13%) con l’avvio dell’aumento del capitale iperdiluitivo da 2,5 miliardi di euro. Le azioni restano in zona due euro, vale a dire vicino al prezzo di sottoscrizione, mentre i diritti che ieri hanno perso oltre il 90% oggi recuperano oltre un terzo del valore. 

Dopo l’aumento di capitale Mps dovrà inoltre trovare uno sposo e i principali candidati restano Unicredit (+1,43%) e Banco Bpm (-0,11%) nonostante gli approcci, nei mesi scorsi, non siano andati a buon fine.

Sul Ftse Mib le banche archiviano una seduta positiva, la migliore è Intesa +3,43%.

Negli altri settori brilla Diasorin +4,53%, ben comprata anche ieri, grazie ai numeri trimestrali di Roche (-0,33%) nella diagnostica e al giudizio positivo di Morgan Stanley sul settore delle tecnologie medicali. Bene Amplifon +3,73%. 

In forte recupero Poste +3,63%, mentre si conferma in denaro Nexi +3,76%. Secondo i dati dell’Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano la paytech ha registrato un aumento del 185% delle transazioni con smartphone in negozio in Italia nei primi sei mesi dell’anno, pari a una crescita del 164% dei volumi, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Si apprezzano gli industriali: Buzzi +3,81%, Interpump +2,91%; Iveco +2,79%; Stellantis +1,62%.

La debolezza riguarda soprattutto petroliferi e utility. Tenaris (-1,99) è in maglia nera, anche per prese di profitto dopo il balzo della vigilia.

In calo Eni -1,33%.

In ribasso Terna -1,07%, Italgas -0,66%, Snam -0,4.

Debolezza anche per Leonardo -0,19% e Campari -1,35%.

Spread in rialzo

La seduta si chiude in rosso per la carta italiana: lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata sale a 241 punti base (+1,38%). Il rendimento del titolo italiano è al 4,68%, mentre quello del Bund al 2,27%.

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