Borse europee incerte all’indomani della Federal Reserve che ha lasciato i tassi invariati e ha preso tempo sui futuri tagli. La delusione è stata palpabile a Wall Street dove nell’ultima seduta di gennaio i tre listini principali hanno registrato la peggior performance degli ultimi 4 mesi. Il peggiore? Il Nasdaq, zavorrato dalle vendite sulle big tech, Alphabet in testa.
Inflazione giù nell’Eurozona, accelera in Italia
A placare le intemperanze dei listini continentali non sono serviti nemmeno i dati sull’inflazione, in calo a gennaio nell’Eurozona, ma in accelerazione in Italia. Si tratta di un parametro fondamentale per capire quali saranno le prossime mosse della Bce. Nei dettagli, secondo le stime flash dell’Eurostat, il mese scorso il tasso annuale è del 2,8%, a dicembre era al 2,9% dopo 2,4% a novembre, 2,9% a ottobre, 4,3% a settembre.
Diversa la situazione in Italia, dove le stime preliminari dell’Istat mostrano che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, ha registrato un aumento dello 0,3% su base mensile e dello 0,8% su base annua (da +0,6% del mese precedente). Secondo l’Istituto “la moderata accelerazione del ritmo di crescita dei prezzi riflette l’andamento dei prezzi dei Beni energetici regolamentati, la cui flessione su base tendenziale risulta, a gennaio, attenuata a causa dell’effetto statistico dovuto allo sfavorevole confronto con gennaio 2023”. Un contributo alla risalita dell’inflazione si “deve inoltre al permanere di tensioni sui prezzi dei beni alimentari non lavorati, i cui effetti si manifestano anche sull’accelerazione del cosiddetto carrello della spesa (+5,4%)”, aggiunge l’Istat.
Sono stati pubblicati in mattinata anche i dati sul Pmi Manifatturiero salito a gennaio a 46,6 punti (da 44,4) nell’Eurozona, a 43,1 punti in Francia (da 42,1) , a 45,5 punti (da 43,3) in Germania, a 47 punti (da 46,2) in Uk, a 48,5 punti (da 45,3) in Italia.
Occhi sulla Bank of England
Dopo la Bce e la Federal Reserve adesso tocca alla Bank of England che alle 13 di oggi (ora italiana) rivelerà la sua decisione sui tassi d’interesse. Secondo le attese, anche la banca centrale britannica dovrebbe lasciare i tassi invariati, ma gli investitori si aspettano qualche indicazione sui futuri tagli.
Borsa ultime notizie: l’andamento delle Borse europee
In questo contesto le Borse europee procedono in ordine sparso: sono in rialzo Amsterdam (+0,35%), Londra (+0,4%) e Madrid (+0,5%). Le vendite colpiscono invece Parigi (-0,8%), zavorrata da Bnp Paribas, che crolla dell’8% dopo un quarto trimestre sotto le attese e la revisione dei target al 2025. Sotto la parità anche Francoforte (-0,27%). Milano si piazza in mezzo, cedendo lo 0,37% a quota 30.629 punti base.
A Piazza Affari brillano Tim e petrolio, giù le utility
A Milano la protagonista è ancora Tim che dopo il +2,16% di ieri oggi guadagna l’1,43%. Nella tarda serata di mercoledì, il gruppo ha ricevuto dal Mef la proposta per l’acquisto di Sparkle. “Nella stessa, si fa riferimento altresì all’eventualità di negoziare una diversa opzione, con possibili adeguamenti delle condizioni contrattuali, nel caso TIM mantenesse una quota minoritaria per un determinato arco temporale e supportasse la realizzazione del piano strategico. L’offerta avrà efficacia per 15 giorni e verrà sottoposta all’esame del Consiglio di Amministrazione di Tim programmato per il prossimo 7 febbraio”, si legge nella nota della società.
Bene anche i petroliferi con Tenaris (+1,7%), Saipem (+1,2%) ed Eni (+0,69%). Sale l’auto con Iveco (+1,34%) e Stellantis (+0,7%).
In fondo al listino c’è A2a (-2%) seguita a stretto giro da Enel che cede l’1,86% dopo che Jefferies ha tagliato il titolo a hold e il target price a 6,5 euro rispetto ai 7 euro. In rosso anche Hera (-1,77%). Vendite su Ferrari (-1,36%) in attesa dei conti.
Gli altri mercati
Dopo la Fed e i dati sull’inflazione dell’Eurozona l’Euro si mantiene sotto quota 1,08 sul dollaro. La moneta unica, ha toccato in giornata un minimo intraday di 1,0779 sul dollaro, il livello più basso dal 12 dicembre scorso (1,0762), per poi risalire a quota 1,0795.
Lo spread è invece a 157 punti base, con il tasso sul decennale italiano che sale al 3,7898 punti. Viaggiano con un rialzo intorno all’1% i prezzi del petrolio Brent e Wti in attesa del comitato di monitoraggio dell’Opec+ dal quale comunque non dovrebbero arrivare proposte di modifiche all’attuale piano di tagli in essere, sottolineano gli analisti di Mps.