I mercati azionari del Vecchio Continente, dopo un’apertura tiepidamente positiva, virano per lo più al ribasso, Milano compresa. La sospensione temporanea delle spedizioni attraverso il Mar Rosso annunciata da alcune compagnie petrolifere e di navigazione ha alimentato le preoccupazioni per le potenziali interruzioni dell’approvvigionamento.
Tra le materie prime, mentre il prezzo del gas naturale europeo sale del 3,76% a 33,79, quello del Brent si apprezza dell’1,14% a 80,13 dollari al barile, tornando sopra la soglia psicologica di 80 dollari al barile.
Secondo alcuni report, un rimbalzo dei prezzi potrebbe essere di breve termine, a patto che la produzione non venga intaccata. Resta sullo sfondo il rischio di un’escalation delle tensioni in Medio Oriente. Intanto si fa largo la notizia di colloqui serrati mediati dal Qatar e dall’Egitto per una possibile seconda tregua a Gaza, in base alla quale Hamas restituirebbe alcuni ostaggi in cambio del rilascio di prigionieri palestinesi da parte di Israele.
Rendimento del Btp scende sotto il 3,70%, il bund sotto il 2%. Spread a 160 pb
A metà seduta il Dax perde lo 0,82%, il Cac40 torna in territorio positivo a 0,018%. Il FTSE Mib registra una flessione dello 0,35% a 30.256 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 30.204 punti e un massimo di 30.461 punti. Il FTSE Italia All Share è in calo dello 0,34%. Sotto la parità anche il FTSE Italia Mid Cap (-0,27%) e il FTSE Italia Star (-0,11%). Il bitcoin ha sfiorato i 43.000 dollari (poco più di 39.000 euro).
In netto calo i rendimenti dei titoli di Stato: quello del Btp 10 anni scende al 3,617% e quello del Bund 10 anni all’1,98%, la prima volta da un anno che va sotto il 2%. Lo spread Btp-Bund si attesta poco sopra i 160 punti. L’euro si mantiene oltre gli 1,095 dollari.
Occhi puntati sulla galassia Tim. Sospensione al rialzo
Sugli scudi la galassia Tim, con rialzi intorno al 5% e sospensione per eccessi, sulle indiscrezioni che il Cda di F2i è pronto a riunirsi oggi per dare l’ok alla costituzione del veicolo che investirà attorno ad 1 miliardo di euro nella rete fissa di Telecom Italia, nell’ambito dell’operazione che porterà l’asset sotto il controllo di Kkr. A rendere effervescenti le telecomunicazioni è anche il caso Telefonica: il governo spagnolo entra con il 10% per riequilibrare la presenza dell’Arabia Saudita nel capitale del gruppo telefonico. Si rimettono in moto le Tlc anche in seguito alla proposta presentata da Iliad per una joint venture con Vodafone Italia . Bene anche Eni (+1,69%) sulla risalita del prezzo del petrolio a causa delle tensioni nel Mar rosso e Saipem in salita dello 0,42%.
Stellantis è a -0,1% risentendo ancora del brusco calo di ieri. Oggi i dati delle immatricolazioni in Europa di Acea mostrano un calo del 2,8% a novembre. Secondo Acea sono in flessione le vendite di Stellantis a novembre 2023 hanno registrato un calo delle immatricolazioni del 7,3% con 139.073 vetture vendute; di conseguenza, la quota di mercato di Stellantis in Europa si è attestata al 15,7%. Fra le banche, Banco Bpm riduce un poco il calo iniziale a -1,83%. Giù anche Bper in flessione dello 0,15%, vittime anche di realizzi da fine anno, con performance rispettivamente di +41% e +57% nel 2023.
Vale la pena dare uno sguardo alla Germania, dove tra le aziende cresce l’intenzione di aumentare nuovamente i prezzi, il che suggerisce che il calo dell’inflazione nella prima economia europea potrebbe arrestarsi (a novembre l’inflazione tedesca è diminuita dello 0,4% su mese rispetto al +0% del mese precedente; su base annuale, la variazione dei prezzi è stata del +3,2% dopo il +3,8% del mese precedente). Secondo l‘istituto economico Ifo, le aspettative sui prezzi sono salite a 19,7 punti a dicembre dai 18,1 punti del mese precedente. L’indice ha raggiunto un minimo temporaneo in agosto, a 14,5 punti. In particolare, i ristoranti prevedono un aumento dei prezzi a 87,6 punti rispetto ai 45,9 punti di novembre. Secondo l’Ifo, è probabile che l’aumento dell’Iva venga trasferito ai clienti.