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BORSA ULTIME NOTIZIE: Piazza Affari tra i listini migliori, cala pressione sui Btp, trimestrali Usa a 2 facce

Imagoeconomica

Le Borse, in questi mesi, ci hanno abituato ai repentini cambi d’umore e anche oggi il copione non è stato diverso. 

I listini europei chiudono in rialzo, ma ben lontano dai massimi di seduta e Wall Street, dopo un avvio intonato, si muove ora in territorio negativo.

Piazza Affari guadagna lo 0,7%, mancando però l’aggancio ai 21mila punti (20.930) toccati in giornata. Bene i titoli pharma, banche e utility, male le oil service. Non c’è pace poi per Mps, che perde oggi il 42,11%.

Nel resto d’Europa Parigi +0,9% è alla testa dei guadagni con Essilor Luxottica +3,19%, seguono Francoforte +0,69%, Madrid +0,42%, Londra +0,12%. In controtendenza Amsterdam -0,38%. 

Sul mercato valutario l’euro è in calo contro il dollaro e tratta poco sopra i 97 centesimi. Scivola la sterlina.

Tra le materie prime va giù il petrolio, con il Brent che perde il 2,63% e scambia a 92,08 dollari al barile. 

Scende il prezzo del gas, intorno a 146 euro per megawattora con i siti di stoccaggio europei che sono pieni al 91% circa e quelli della Germania al 95%. Si spera inoltre in un inverno mite, mentre Putin cerca di tagliare fuori l’Europa dalla distribuzione del metano e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan annuncia la costruzione di un hub per il gas russo nella parte europea del suo paese.

Seduta ad alta volatilità: terremoto politico a Londra  

La spiegazione di questa volatilità non è sempre a portata di mano, perché i fronti caldi sono tanti e noti: inflazione, politiche monetarie, rischi di recessione, guerra, a cui, in questi giorni, si aggiungono le contorsioni del governo britannico e le trimestrali Usa, con alcune grandi banche che hanno mostrato oggi i loro conti.

I listini europei hanno toccato il picco positivo in giornata più o meno in corrispondenza della notizia del cambio del cancelliere dello scacchiere a Londra (esce Kwasi Kwarteng entra Jeremy Hunt) e delle conseguenti modifiche del piano fiscale che tanti problemi ha creato a sterlina e gilt. 

Trimestrali Usa due facce

A New York intanto gli indici sono in ribasso, con il Nasdaq che perde oltre l’1,5%.

Dopo il dato sull’inflazione superiore alle attese, visto ieri (che ha rafforzato le probabilità di un quarto rialzo dei tassi per 75 punti base da parte della Fed), l’attenzione si concentra sulle trimestrali per capire fino a che punto il quadro economico si stia deteriorando. I conti della grandi banche visti nella mattina Usa sono in chiaroscuro: JPMorgan Chase (+2,61%) e Wells Fargo (+2,6%) hanno registrato risultati superiori alle previsioni e guidano i rialzi sullo S&P 500, mentre Morgan Stanley (-3,7) e Citigroup (+1,65%) hanno deluso le attese. L’outlook per questa stagione delle trimestrali non è buono: secondo le stime degli analisti raccolte da FactSet, i profitti delle società sullo S&P 500 sono aumentati solo del 2,4%; si tratterebbe del peggior risultato dal terzo trimestre del 2020, nel pieno della pandemia.

Tesla perde il 3,6% con Elon Musk sotto indagine federale per la sua condotta nell’operazione di acquisto di Twitter (+0,8%) per 44 miliardi di dollari.

Dall’agenda macro sono rimaste invariate le vendite al dettaglio negli Stati Uniti a settembre.

La zona euro registra invece il suo disavanzo commerciale più grande di sempre: 50,9 miliardi è il deficit commerciale nel mese di agosto, soprattutto a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia.

Piazza Affari a un soffio dai 21mila punti

Piazza Affari si avvicina alla soglia psicologica dei 21mila punti base, grazie ai rialzi di Diasorin +5,35%, Recordati +3,19% e Amplifon +4,35% nel settore salute. Recuperano le utility, recentemente molte vendute a causa del rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato: A2a +4,6%; Terna +3,44%; Italgas +3,21%; Snam +3,55%. Tra i finanziari brilla Azimut +3,63%.

Le banche più grandi sono in cauto progresso: Unicredit +1,12%; Intesa +0,35%.

Fuori dal listino principale però la debacle di Mps è tragica, dopo il tonfo di ieri anche oggi il titolo è stato sospeso più volte per eccesso di ribasso. Il mercato non ha accolto con entusiasmo i termini dell’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro che partirà lunedì prossimo e in due sedute il valore del titolo è sceso a 9,90 euro dai 25,58 euro di mercoledì. La Consob ha approvato il documento di offerta delle azioni, ma sottolineando che l’aumento di capitale di Mps “presenta caratteristiche di forte diluizione e tale circostanza determina il rischio che durante il periodo di offerta in opzione delle nuove azioni si verifichi una forte volatilità del prezzo delle azioni dell’emittente, inclusa una sopravvalutazione del prezzo di mercato rispetto al suo valore teorico”. “Per prevenire tale rischio, l’aumento di capitale in parola sarà gestito secondo il modello c.d. rolling”, che consente, a partire dal terzo giorno, la consegna anticipata delle azioni di nuova emissione per cui si sono esercitati i diritti.

Le blue chip peggiori del giorno sono due oil service come Tenaris -3,83% e Saipem, -2,26%, anche se non è tutto il comparto petrolifero ad essere colpito dalle vendite come si vede con Eni +0,8% e, tra i più piccoli, con Saras +7,49%.

Fuori dal paniere principale Garofalo Health Care si apprezza del 4,71% dopo aver annunciato ieri la sottoscrizione di contratti vincolanti per l’acquisizione del 100% di Gruppo Veneto Diagnostica e Riabilitazione. Secondo Equita si tratta di un “deal positivo” in quanto rafforza la presenza del gruppo in Veneto con l’acquisizione di una società che ha “un’ottima profittabilità e offre diverse opzioni di crescita della top-line” .

Spread in altalena, poi cala

Chiude in verde il secondario italiano, dopo qualche sbandamento: lo spread tra Btp 10 anni benchmark e omologo tedesco scende a 232 punti base (-4,37%). Il tasso del Btp arretra a +4,67% e quello del Bund sale a +2,35%.

I titoli di Stato dell’area euro restano sintonizzati sulle notizie provenienti dalla Bce, mentre secondo gli economisti di Bloomberg Economics, il rialzo dei tassi procederà fino a marzo 2023 arrivando al 2,25%. Poi Eurotower partirà anche con il Quantitative Tightening, una manovra di restrizione economica al pari del rialzo del costo del denaro al ritmo di 29 miliardi al mese.

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