Il bel mese di ottobre si chiude con una seduta cautamente positiva per i mercati finanziari europei, nonostante Wall Street mostri oggi qualche tentennamento e l’inflazione dell’area euro sia salita questo mese al 10,7%.
A confortare gli investitori contribuiscono alcuni risultati trimestrali e dati macroeconomici, oltreché la speranza che la Fed rallenterà il passo dopo il prossimo aumento dei tassi d’interesse, che arriverà mercoledì al termine di una riunione di due giorni. Le scommesse prevalenti sono per un nuovo incremento di 75 punti base, per poi scendere a 50 nella riunione successiva. Anche nell’ultimo meeting della Bce gli esperti hanno colto sfumature meno aggressive del previsto e le banche centrali di Canada e Australia sono state effettivamente più prudenti delle stime. L’impennata dei prezzi del grano crea dubbi però sulla traiettoria dell’inflazione e la corsa dei prezzi dell’area euro non lascia grande spazio all’immaginazione.
Così, nell’attesa un po’ ansiosa di Jerome Powell, il dollaro recupera terreno, ma si prepara ad archiviare un mese negativo. L’euro tratta in ribasso poco sotto i 99 centesimi. Soffrono i Bond e il secondario italiano vede una fiammata dello spread.
Europa positiva: Piazza Affari festeggia un PIL superiore alle attese
Piazza Affari termina la seduta odierna con un progresso dello 0,55%, a 22.652 punti base e sale ai massimi da metà agosto. Si tratta di una delle migliori performance del giorno anche grazie alla confortante sorpresa del PIL: +0,5% nel terzo trimestre, +2,6% annuo. La fase espansiva prosegue dunque in Italia per il settimo mese consecutivo, anche se luglio, agosto e settembre hanno corso meno forte rispetto al trimestre precedente.
Gli acquisti hanno scaldato Londra, +0,72%, favorita da un calo consistente della sterlina, dopo il balzo seguito all’addio di Liz Truss. In settimana è atteso inoltre il meeting di Bank of England, che giovedì, secondo le stime, dovrebbe alzare i tassi di 75 punti base.
Bene Amsterdam +0,46%, Francoforte +0,13%, Madrid +0,49%. Parigi perde lo 0,1%, appesantita dai titoli del lusso che guardano con preoccupazione alla Cina, ancora alle prese con restrizioni dovute al Covid e con l’attività manifatturiera che si è nuovamente contratta a ottobre (49,2), dopo il breve rimbalzo di settembre.
Oltreoceano Wall Street si muove in ribasso soprattutto con il Nasdaq, ma il Dow Jones, reduce da quattro settimane consecutive in rialzo, potrebbe registrare il suo miglior ottobre della storia e il miglior mese dal gennaio 1976.
Tra i singoli titoli sono in rosso le mega tech (Apple -1,5%), mentre è poco mosso Emerson Electric, dopo aver raggiunto un accordo per la cessione a Blackstone della quota di maggioranza (55%) nella sua attività di tecnologie per il clima (Climate Technolgies) in una transazione che valuta l’unità 14 miliardi di dollari, debito compreso.
Sempre nelle Americhe, il principale listino di San Paolo accoglie con tranquillità l’esito elettorale, che spacca il Brasile in due e consegna la guida del paese al leader di sinistra Luiz Inacio Lula da Silva, che ha sconfitto per un soffio il presidente Jair Bolsonaro in un ballottaggio.
Sale il prezzo del grano, scendono il petrolio e gas
Tra le materie prime volano i prezzi del grano dopo che la Russia ha sospeso l’accordo con l’Ucraina per il passaggio del prodotto di Kiev attraverso il Mar Nero in seguito agli attacchi subiti dalla sua flotta a Sebastopoli. I future sul grano tenero balzano del 5,6% a 876,2 dollari al bushel, dopo aver toccato un massimo del 7,7%, mentre quelli sul grano duro salgono del 4,8% a 964,5 dollari il bushel, dopo un picco del +6,2%. Tra i beni alimentari si surriscaldano anche il mais (+2,3% a 696,7 dollari) e l’olio di palma (+2,8%).
Scende invece il prezzo del petrolio, sempre in allerta sul mercato cinese. Il Brent tratta in ribasso dello 0,92%, a 94,88 dollari al barile.
Perde quota il gas: il future di dicembre si attesta a 127,280 euro al MWH, in calo dell’8,6%.
Tenaris, Diasorin, Unicredit tonificano il Ftse Mib
Una nutrita pattuglia di blue chip in rialzo tonifica oggi il FTSE Mib.
Si parte da Tenaris +2,58%, in un settore oil complessivamente ben comprato anche fuori dal paniere principale. Rimbalza per esempio Saras +7,71%, molto penalizzata la settimana scorsa a seguito dei risultati trimestrali e di un cambio al vertice. Il target price è stato rivisto al rialzo da Barclays a 1,6 euro per azione.
Tra le blue chip è in netto progresso Diasorin, +2,48%, promossa da Exane a “neutral” da “underperform” grazie a una inattesa resilienza delle vendite di prodotti Covid nel terzo trimestre e previsioni di un rimbalzo della performance d’ora in avanti.
Nel settore salute rialza la testa anche Amplifon +1,86%.
Tra le banche svetta Unicredit +2,37%, che ha stupito positivamente con i conti e alzato la guidance sul margine d’interesse 2022. Bene inoltre Bper +1,49% e Intesa +1,25%.
Brinda Campari, +2%, dopo l’annuncio di un accordo per rilevare il 70% del capitale del gruppo Usa Wilderness Trail Distillery, produttore di bourbon, per arrivare nel 2031 a controllarne il restante 30%.
La maglia nera va a Moncler, -3,53%, che segue l’umore delle grandi firme europee allarmate dalla Cina.
Scendono Banca Generali -2,86%, Interpump -3,02%, Italgas -1,32%.
Spread in rialzo
L’andamento dei prezzi nell’area euro e l’attesa della Fed, pesano sul secondario italiano, che chiude in rosso. Lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata sale a 223 punti base; i rendimenti sono rispettivamente al 4,31% e al 2,08%.