La settimana finanziaria di Piazza Affari si chiude bene, con un rialzo complessivo intorno al 6% e un incremento di giornata dello 0,25%, che porta il Ftse Mib a 24.455 punti. Il listino milanese si conferma uno dei migliori a livello continentale, in una seduta odierna dal clima sereno/variabile, che vede Madrid e Londra in calo rispettivamente dello 0,44% e dello 0,59%, mentre incrementano i guadagni della vigilia Francoforte +0,58%, Parigi +0,58%, Amsterdam +0,32%. Oltreoceano è contrastato il cielo di Wall Street, dove il Dow Jones è in ribasso dello 0,8% e il Nasdaq guadagna lo 0,5%. Si registra una certa volatilità nelle prime ore di scambi della Borsa a stelle e strisce, perché oggi è festa (Veteran Day) negli Stati Uniti; quindi, scuole e uffici pubblici sono chiusi, così come il mercato obbligazionario, mentre il New York Stock Exchange e il Nasdaq sono aperti.
Una certa cautela è comprensibile dopo che ieri Wall Street ha chiuso la miglior seduta dal 2020 e ha contagiato i mercati europei, grazie al rallentamento dell’inflazione.
Timori per la crescita nella zona euro e per l’inflazione
L’umore resta complessivamente buono in Europa, nonostante i venti di recessione annunciati dalla Commissione Ue e un’inflazione che continua a crescere a ritmi impressionanti in Germania. I prezzi al consumo tedeschi, armonizzati per il confronto con gli altri paesi europei, sono aumentati dell’11,6% su base annua nel mese di ottobre.
Gli investitori potrebbero sottovalutare la “persistenza dell’inflazione”, sostiene il vicepresidente della Banca centrale europea Luis de Guindos. È necessaria invece una netta decelerazione dell’inflazione globale e di quella sottostante per stabilizzare le aspettative sui futuri aumenti dei tassi di interesse della Bce.
Per quanto riguarda la crescita economica la Commissione Europa ha rivisto al rialzo per quest’anno il Pil dell’Italia (al 3,8% dal 2,9%) e della zona euro (al 3,2% dal 2,6%), ma ha abbassato le previsioni per l’anno prossimo. In Italia scendono a +0,3% (da +0,9%) e nel blocco a +0,3% (da +1,4%).
La crisi energetica sta erodendo il potere d’acquisto delle famiglie e sta gravando sulla produzione – sostiene la Commissione. “L’Area euro e la maggior parte degli Stati membri si troveranno in una fase di recessione nell’ultimo trimestre dell’anno”.
Vola il petrolio; si sgonfia il Superdollaro; gas sotto i 100 euro
A dare forza ai mercati però è ancora il dato visto ieri, inferiore alle attese, dell’inflazione Usa, che attenua i timori di future strette pesanti da parte della Fed. A incrementare un sentiment positivo ha contribuito oggi anche l’allentamento di misure anti-Covid da parte di Pechino, come la riduzione della quarantena a due giorni dopo un contatto stretto con persone infette e per i viaggiatori in arrivo, oltreché l’abolizione di una sanzione per le compagnie aeree che portino passeggeri contagiati.
La mossa cinese ha messo le ali al petrolio e ai titoli del lusso.
Il Brent si apprezza del 3,45% a 96,91 dollari al barile. Il greggio si avvantaggia inoltre del calo del dollaro, che potrebbe chiudere oggi la peggiore due giorni da 14 anni a questa parte. Secondo gli analisti di Mps capital Services il rallentamento dell’inflazione è Kryptonite per il Superdollaro.
L’euro prosegue così il suo recupero e tratta in area 1,03.
Il clima mite aiuta gli europei a contenere i prezzi del gas, scesi oggi sotto i 100 euro al MWh, portandosi ai livelli di metà giugno.
Piazza Affari arrotonda i guadagni con petroliferi e lusso
Piazza Affari cresce anche oggi, grazie agli acquisti su titoli petroliferi e lusso, mentre prosegue la pubblicazione di trimestrali che soddisfano il mercato.
La blue chip migliore del giorno è Saipem +7,81%, in un settore oil dove brilla anche Tenaris +2,11%.
Nella zona alta del listino Azimut, +4,14%, dopo i conti visti nei giorni scorsi.
Moncler si apprezza del 3,93%, in un settore del lusso complessivamente ben comprato in tutta Europa sia per le decisioni cinesi, sia per il rally del colosso svizzero Richemont (+12,83%), che ha annunciato margini e vendite superiori al previsto.
Si conferma in denaro Amplifon +3,2%, mentre tra le utility A2a +2,64% è la migliore dopo i dati del trimestre.
Al contrario nel settore sono in rosso Terna -3,33%, Snam -3,27%, Italgas -1,89%.
La maglia nera va a Telecom -3,46%, dopo indiscrezioni di Repubblica sul fatto che Cdp non potrebbe lanciare direttamente un’opa su Tim, come invece prevedeva il piano Minerva. Il titolo è penalizzato inoltre da un taglio del prezzo target da parte di JP Morgan.
Vendite su Prysmian -2,84%.
Soffre la galassia Unipol, con la capogruppo che perde l’1,27% dopo la chiusura di un trimestre in linea o addirittura superiore alle attese degli analisti. Il rosso si spiega in parte con realizzi su un titolo che tratta sui massimi da inizio giugno.
In calo anche la controllata Unipolsai -0,57% e Bper -1,38%.
Fuori dal listino principale galleggia Mps, +0,12%, nonostante un rosso da 360 milioni di euro nei primi nove mesi dopo i costi per le uscite del personale.
Fiammata dello spread e il rendimento del decennale torna al 4,19%
Dopo la pioggia di acquisti di ieri oggi la carta italiana riavvolge negativamente il nastro.
Lo spread tra Btp decennale benchmark e omologo tedesco fa un balzo del 16,26% a 218 punti base. Il rendimento del titolo italiano, in chiusura, è indicato a +4,19% dal 4% di ieri, scende quello del Bund al +2%.
Sul primario infine ha esordito in asta il BTp Green 2035, con un rendimento lordo del 4,26%. Sono stati assegnati inoltre titoli a 3 e 7 anni, con rendimenti in calo, rispettivamente di 35 punti base dal record del mese scorso, al 3,22% e di 41 punti base dai record di ottobre, al 3,84%.