Il raid lanciato da Israele in Iran pesa sulle Borse europee, ma il fatto che Teheran non stia pianificando una reazione immediata tranquillizza un po’ gli investitori. Il risultato è che a metà giornata i listini continentali viaggiano sotto la parità, ma limitano i danni rispetto alle perdite registrate in Asia dove questa mattina Tokyo ha archiviato la sua peggior seduta degli ultimi tre anni.
S&P taglia il rating di Israele
Mentre si attende il giudizio sull’Italia, ieri sera, poche ore prima che venissero segnalate le esplosioni a Teheran, l’agenzia S&P Global ha tagliato il rating del debito di Israele di un livello, portandolo da AA- ad A+, il che tuttavia indica ancora una forte capacità di rimborso, di fronte ai “maggiori rischi geopolitici”. L’agenzia spiega che: “Il recente inasprimento del confronto con l’Iran aumenta i già elevati rischi geopolitici per Israele”, aggiungendo un outlook negativo al suo rating.
L’outlook negativo di S&P “riflette il rischio che la guerra tra Israele e Hamas e lo scontro con Hezbollah possano peggiorare e incidere sull’economia israeliana”, aggiunge l’agenzia, che potrebbe rivedere al ribasso questo rating nei prossimi mesi. Questa è la seconda volta che Israele subisce un declassamento del suo rating sul debito a lungo termine.
Borsa ultime notizie: Europa sotto la parità a metà giornata
La seduta era iniziata molto male, con le borse europee ai livelli più bassi in oltre un mese. A metà seduta però lo Stoxx 600 segna -0,36% e i listini procedono sotto la parità senza però mostrare segni di shock. Amsterdam e Londra perdono mezzo punto percentuale, Francoforte scende dello 0,6 per cento, Madrid è in calo dello 0,4%, Parigi dello 0,3%.
Piazza Affari invece segna un calo dello 0,44% a 33.732 punti base, tenuta a galla dalle utility, ma zavorrata dai titoli petroliferi.
Sull’azionario sotto ai riflettori c’è L’Oreal, che a Parigi guadagna il 4,6% dopo che il colosso francese della cosmetica ha registrato un aumento di quasi il 10% delle vendite del primo trimestre su base omogenea. Il produttore di birra danese Royal Unibrew balza invece del 13,4% dopo aver alzato le prospettive per l’intero anno.
A Piazza Affari in luce le utility, in rosso i petroliferi
Il via libera al prezzo unico nazionale spinge al rialzo le utility, con Terna (+1,38%), Enel (+0,92%) e A2a (+0,79%) che realizzano le migliori performance della seduta. Le vendite colpiscono invece i petroliferi. Saipem (-3,19%), Tenaris (-1,9%) ed Eni (-1,3%) in rosso zavorrate dal calo del prezzo del petrolio dovuto alle tensioni in Medio Oriente: il Brent segna -0,6% a 86,5 dollari al barile, il Wti perde lo 0,4% a 82,37 dollari.
Tra i titoli in rosso ci sono anche Nexi (-1,8%) e Stm (-1,3%). Negativo il comparto auto con Iveco (-1,5%), Pirelli (-1,2%), Stellantis (-0,88%).
Gli altri mercati
Dopo l’impennata mattutina, lo spread tra Btp e Bund scende a quota 138 punti base, con il rendimento sul decennale benchmark al 3,84%. Il cambio euro/dollaro è invece stabile a quota 1,065, così come l’oro spot che si attesta a 2.382 dollari l’oncia.