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BORSA ULTIME NOTIZIE: gas ai minimi, ma le Banche centrali fanno paura. Sale il Bund, spread a 211

Clima incerto sui mercati azionari europei. Resta in tensione il mercato obbligazionario. A Milano crolla Saipem. Occhio alla crisi di Tesla

BORSA ULTIME NOTIZIE: gas ai minimi, ma le Banche centrali fanno paura. Sale il Bund, spread a 211

Seduta incolore per Piazza Affari e gli altri mercati del Vecchio Continente avviati ormai a chiudere l’anno sui livelli più bassi da 14 anni. Milano -0,10% attorno a 23.800 punti, in linea con Francoforte e Parigi dove i titoli del lusso consolidano i guadagni della vigilia. Meglio Londra spinta dalla performance delle materie prime: il colosso Antofagasta +2,5% è la migliore blue chip. Salgono anche i titoli della City più legati al business con la Cina: Hsbc e Prudential salgono del 2% circa.

Perde colpi a Francoforte Infineon -1,1%: il numero uno dei chips europei si dice pronto a fare shopping. A Milano Stm in lieve ribasso -0,10%.

Resta in tensione il mercato obbligazionario: Attorno alle 12,30, il tasso del Btp decennale è a 4,60% dopo una puntata a 4,64%, massimo da fine ottobre. La forbice tra i tassi Btp e Bund sul tratto a 10 anni si attesta a 211 punti base dai 209 del finale di seduta di ieri. Il rendimento del titolo di Stato tedesco a 2 anni, che è il più sensibile alle variazioni delle aspettative sui tassi di interesse, è salito di 4 punti base al 2,682% dopo aver raggiunto il 2,696% nei primi scambi, il livello più alto da ottobre 2008.

Oggi pomeriggio si terrà un Consiglio dei Ministri in cui il ministro Raffaele Fitto, ministro per gli affari europei e per il PNRR, aggiornerà il governo sul raggiungimento dei 55 obiettivi previsti entro fine 2022 per ottenere la terza tranche dei finanziamenti previsti dal piano pari a 22 miliardi includendo la quota parte di anticipi già incassati dal governo.

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Stamani la Grecia ha venduto in asta 487,5 milioni di euro in titoli di Stato a sei mesi con tassi in aumento rispetto al collocamento precedente.

In un mercato privo di spunti, prendono corpo le voci sul rinnovo delle grandi società del Tesoro previste per la prossima primavera. Il tam tam dà per scontata l’uscita di scena da Leonardo di Alessandro Profumo: favorito per la successione l’ex ministro Roberto Cingolani, uno degli artefici della battaglia per il price cap sul gas. Anche Francesco Starace è dato in partenza dall’Enel. Favorito in questo caso l’ad delle Poste Matteo Del Fante, in corsa anche per rilevare alla Cdp Scannapieco, in rotta di collisione con l’interventismo di Alessio Butti, l’effervescente sottosegretario cui Giorgia Meloni ha attribuito la gestione del dossier rete unica. Telecom Italia +0,2% poco mossa on attesa dell’ennesimo vertice tra i soci domani.

A Piazza Affari crolla Saipem. Giù anche Mps e la Juve

Positiva Eni +0,5%, scontata la conferma di Claudio Descalzi. Stabile Tenaris, blue chip record dell’anno. Ripiega Saipem -4,6%, vittima di realizzi dopo i recenti rialzi. Il titolo della oil service è cresciuto di circa il 70% grazie agli upgrade dei broker e alla visibilità sul portafoglio ordini dopo l’aumento di capitale della scorsa estate.

Venduta anche Juventus -2,7% dopo i forti rialzi degli ultimi giorni.

In moderato rialzo le banche; Unicredit + 0,8%, piatta Intesa Sanpaolo. Non si arresta la volatilità su Monte Paschi che cede il 2% circa, sempre sotto la soglia dei 2 euro.

Gas ancora in calo; in tensione i tassi Usa

Da segnalare, buona notizia, la discesa costante dei prezzi del gas naturale in Europa (-3%) a 77,60 euro ai minimi da febbraio. Dicembre registra finora una contrazione del -45%.

Il Treasury Note a dieci anni è salito ieri a 3,83% di rendimento da 3,74%, oscillando intorno al massimo da cinque settimane.

A Wall Street occhi su Tesla

Piatti a Wall Street i future su Nasdaq S&P 500 e Dow Jones +0,1%. Sarà un’altra giornata di passione per Tesla (-3%) nel preborsa sotto la pressione di vendite da parte degli hedge fund. Per contro, Elon Misk può contare sull’appeal presso i piccoli investitori asiatici. Il Wall Street Journal riferisce i piccoli azionisti sudcoreani hanno acquistato azioni Tesla per circa 2,8 miliardi quest’anno e i day trader ne avrebbero aggiunte per altri 160 milioni nel corso dell’ultimo mese. Nonostante questo contributo. La perdita dal primo gennaio è intorno al 70%, peggior bilancio annuale della sua storia. La market cap, già salita oltre i 1.000 miliardi di dollari si è ridotta a 344 miliardi.

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