Le trimestrali bancarie tengono banco a Piazza Affari. Dopo Unicredit e Intesa Sanpaolo, oggi è il giorno di Monte dei Paschi che si porta in cima al Ftse Mib con un rialzo del 4% dopo aver chiuso il 2023 con utili sopra le stime a 2,052 miliardi e aver annunciato l’intenzione di tornare al dividendo in anticipo rispetto alle indicazioni del piano industriale: la cedola sarà di 0,25 euro per azione per un ammontare complessivo di 315 milioni.
A Piazza Affari banche protagoniste
Nel comparto si mette in luce anche Finecobank (+2%) che martedì ha pubblicato i conti: per la banca guidata da Alessandro Foti il 2023 si è chiuso con un utile netto record, pari a 609,1 milioni, in crescita del 42% rispetto al 2022 e il cda ha approvato un dividendo di 0,69 per azione (+41% annuo). La guidance sui ricavi da investimenti per l’esercizio 2024 è stata inoltre alzata a “bassa doppia cifra”, ma uno sviluppo positivo degli asset under management, secondo Jefferies , “può comportare un rialzo di questa guidance”.
Le prese di beneficio colpiscono invece Intesa Sanpaolo che dopo la corsa di ieri, oggi ci si piazza in coda al Ftse mib con un ribasso del 2,9%. Debole anche Unicredit (0,33%).
Da segnalare anche la performance della Popolare di Sondrio che dopo un avvio in slancio, ha virato in negativo e a metà giornata cede l’1,75%. Il gruppo ha diffuso i conti ieri a mercati chiusi. L’utile netto si è attestato a 461,2 milioni di euro, “il miglior risultato di sempre”, sottolinea l’istituto, con un incremento dell’83,5% rispetto all’anno precedente. Sul fronte dei ricavi, la banca ha registrato la “crescita record” del margine d’interesse a 937 milioni (+37,6%) e le commissioni nette in rialzo a 402,6 milioni (+5,8%). Pop Sondrio ha inoltre raddoppiato il dividendo unitario a 0,56 euro.
I riflettori si spostano adesso su Bper (-2%) che diffonderà i conti in serata dopo la chiusura dei mercati, e Banco Bpm (-1,89%) che invece comunicherà i propri risultati giovedì.
Stellantis e Ferrari in corsa dopo Ford
Positivo anche l’automotive, con Stellantis che sale del 2,5% in attesa dell’incontro tra il presidente John Elkann e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. In corsa anche Ferrari (+2,1%). A trainare l’auto italiana è l’ottima performance dell’intero comparto (Euro Stoxx 600 di settore a +0,83%), in grande spolvero grazie alla spinta che arriva dagli Usa, dove Ford ha pubblicato conti sopra le stime e una guidance positiva per il 2024, annunciando in parallelo l’erogazione di un dividendo speciale. A incidere anche Toyota +4% per il secondo giorno di fila dopo i conti da cui è emerso il successo delle ibride rispetto alle auto elettriche.
Rialzo di tutto rispetto (+1,7%) anche per Diasorin, mentre guardando alle vendite, tra i titoli peggiori si piazzano anche Poste Italiane (-1,47%) e i tre petroliferi: Saipem (-1,95%), Eni (-1,15%), Tenaris (-1%).
Borsa ultime notizie: listini sotto la parità a metà giornata
In questo contesto Piazza Affari, dopo aver toccato i massimi da 15 anni, cede lo 0,2% del suo valore, portandosi a quota 31.046 punti. Sono sotto la parità anche gli altri principali listini europei con l’Ibex 35 di Madrid che segna la peggiore performance, perdendo l’1,1%. Ribassi intorno allo 0,2% anche per Parigi e Francoforte. Amsterdam perde lo 0,14%, mentre fuori dalla Ue Londra è in rosso di mezzo punto percentuale.
Sotto il profilo macro, il dato più atteso della giornata era quello sulla produzione industriale tedesca, scesa oltre le attese a dicembre dell’1,6%, con la componente manifatturiera diminuita dell’1,5%. Su base tendenziale il ribasso è del 3%.
Tassi: dopo la Fed, anche la Bce rallenta il percorso dei ribassi
Dopo la Fed, che secondo gli analisti potrebbe rinviare a giugno il primo taglio dei tassi, anche dalla Bce arrivano segnali simili. In un’intervista al Financial Times, Isabel Schnabel, membro del Consiglio esecutivo dell’istituto, ha ribadito che nella lotta contro l’inflazione “l’ultimo miglio rimane il più difficile” e dunque la Bce deve essere “paziente e cauta perché sappiamo anche per esperienza che l’inflazione può divampare nuovamente”. Nel complesso, ha concluso, “tutto ciò mette in guardia contro un imminente aggiustamento della posizione politica”.
Spread poco mosso, euro sotto 1,08 dollari
Passando al secondario, lo spread tra Btp e Bund si attesta a 156 punti base dai 155 della vigilia con il rendimento sul decennale italiano che viaggia a quota 3,86% dal 3,85% del closing precedente.
Sale l’euro, che tuttavia si mantiene sotto quota 1,08 dollari (a 1,0766 per la precisione), mentre tra le materie prime i future di marzo del petrolio (sia Brent che Wti) salgono di circa mezzo punto percentuale. In lieve calo il gas naturale ad Amsterdam a 28,35 euro al megawattora (-0,9%).