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Borsa, trionfano lusso e moda: Kering e Moncler superstar

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I listini europei migliorano nel finale e chiudono in rialzo, in scia al cambio di passo di Wall Street che, dopo un’apertura in rosso, si muove ora in territorio positivo, con una serie di trimestrali importanti. Delude Amazon, ma è meglio del previsto Intel, come ieri Tesla ed entrambi questi titoli volano. 

In Europa si resta guardinghi in attesa di evoluzioni sulla Brexit e del verdetto di Standard & Poor’s sul rating sovrano di Italia, Francia e Grecia, ma ci si affida anche a una serie di risultati brillanti di big della moda. Parigi sale dello 0,64%, trascinata Kering +9%, che ha visto il fatturato decollare del 17% nei primi nove mesi dell’anno, con marchi quali Gucci, Saint Laurent, Balenciaga, Alexander McQueen, Bottega Veneta, Boucheron, Brioni, Pomellato.

Anche Piazza Affari mette a segno un rialzo dello 0,36%, migliorando ulteriormente il record da 17 mesi di ieri e portandosi a 22.608 punti. Il merito è in gran parte di Moncler, +11,33%, grazie a conti dei primi nove mesi migliori delle attese. La regina dei piumini è riuscita a stupire, compensando il calo del fatturato a Hong Kong (-40% nel terzo trimestre) con l’accelerazione in Mainland China, Corea ed Europa. L’outlook risulta rassicurante con ottobre partito in linea con il terzo trimestre, fatta eccezione per il Giappone. Si mette in scia Ferragamo, che sale dell’1,9%

Nel resto d’Europa, Francoforte +0,16%; Madrid +0,43%; Zurigo +0,91%. Londra è piatta, -0,07%, mentre Jeremy Corbyn si dice pronto ad appoggiare la richiesta di Boris Johnson di elezioni anticipate il 12 dicembre, solo se il premier si impegnerà ai Comuni a escludere ogni ipotesi di divorzio no deal dall’Unione Europea.

L’euro è stabile sulla sterlina, mentre perde terreno sul dollaro, dopo un breve recupero e il cambio è in area 1,108. L’oro si muove oltre la soglia dei 1508 dollari l’oncia. Il petrolio è poco mosso, con il Brent a 61,62 dollari al barile. 

In Piazza Affari gli acquisti premiano anche Pirelli +2,49%; Leonardo +2,28%; Prysmian +2,14%. Saipem, +1,39% incrementa i guadagni della viglia. Le banche sono contrastate: bene Ubi +0,87%, debole Unicredit -0,62%.

Il fronte della vendite parte da Poste, -1,18%, che resta in ogni caso vicino ai suoi massimi storici. Arretra Unipol -1,11%. Eni perde lo 0,69%, nonostante i conti siano risultati in linea con le attese. Il gruppo petrolifero ha chiuso il terzo trimestre dell’anno con un utile netto di 523 milioni di euro (-66%), adjusted a 776 milioni (-44%). Banca Imi, Equita e Akros confermano buy, mentre Ubs definisce i conti buoni dove conta, ma altri analisti risultano parzialmente delusi. Nexi -0,67%.

L’obbligazionario è poco mosso, con lo spread fra decennale italiano e tedesco in leggera crescita a 141 punti base. La Bce precisa oggi che avvierà il nuovo programma degli acquisti ‘quantitative easing’ a partire dal 30 ottobre, con prima data di regolamento sul primo novembre. In linea con le edizioni precedenti gli acquisti si fermeranno a Natale, dal 19 dicembre al primo gennaio 2020, in ragione della minore liquidità del mercato.

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Categories: Finanza e Mercati