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Borsa: tracollo Fca dopo i conti, in caduta libera anche Stm

In una delle giornate più difficili della sua seconda vita, quella inaugurata da Sergio Marchionne, scomparso oggi a soli 66 anni, Fca deve affrontare anche il terribile tracollo in Borsa seguito alla pubblicazione dei conti e alla revisione della guidance sui ricavi netti e sull’ebitda adjusted del 2018. Il rosso a fine giornata è a doppia cifra: -15,5 a 13,99 euro, minimo dal settembre 2017. Insieme al titolo del Lingotto però le vendite si abbattono con forza dirompente anche su Stm che in chiusura segna -8,83%. A Milano, la tempesta perfetta è servita: il Ftse Mib archivia la seduta con un ribasso dell’1,43% poco sopra quota 21.500 punti.

Contengono meglio le perdite le altre piazze europee che hanno già gli occhi rivolti verso gli Usa: Francoforte (-0,8%), Parigi (-0,14%), Londra (-0,66%), Madrid (-0,72%). I listini del vecchio continente attendono con ansia il risultato del vertice che si terrà in serata alla Casa Bianca tra il numero uno della Commissione europea, Jean Claude Juncker, e il presidente americano, Donandl Trump. Lo scopo è solo uno: convincere Washington a non introdurre dazi sulle auto europee che rischierebbero di affossare l’intero comparto, a partire da quello tedesco.

In questo contesto anche Wall Street viaggia contrastata – con il Dow Jones di nuovo in calo dopo il rimbalzo della vigilia – sulla scia di alcune trimestrali che dimostrano come almeno parte del settore Corporate Usa stia subendo le ripercussioni della politica commerciale dell’amministrazione Trump. A rendere note oggi le cifre del secondo trimestre sono stati due colossi del calibro di Boeing (-3,4%) e General Motors (-7,3%). La casa automobilistica di Detroit è stata costretta a tagliare le stime del 2018 a causa dei crescenti costi di acciaio e alluminio. In profondo rosso anche Fca che sul Nyse cede oltre il 14%, allineandosi al rosso incassato a Milano.

Tornando a Piazza Affari, oltre a Fca le vendite colpiscono anche gli altri titoli della Galassia Agnelli: Exor (-3,49%), Ferrari (-2,19%). Si salva invece Cnh (-0,2%).

Brusca caduta per Stm che, nonostante i risultati in linea con le stime e anche superiori in termini di utile netto, paga le prospettive sulla domanda per il terzo trimestre e la stima sul margine lordo sotto le attese. Ad incidere sulla prestazione delle azioni anche le naturali prese di beneficio arrivate dopo il mini-rally della seduta di ieri.

Contrastate le banche: Unicredit (+0,06%), Mediobanca (+1,14%) Intesa Sanpaolo (-1,15%), Banco Bpm (-0,79%).

La maglia rosa della giornata la indossa invece Moncler, in rialzo del 2,6% in attesa della trimestrale. Mini rimbalzo per A2a (+1,26%) dopo le vendite di ieri, mentre gli acquisti premiamo Saipem (+2,14%) e Telecom (+1,48%) dopo i conti. Fuori dal Ftse Mib si mette in luce Creval (+4,91%) che beneficia dell’ingresso nel capitale di Crédit Agricole.

Sugli altri mercati, il cambio euro/dollaro si assesta a quota 1,1673 in attesa della riunione della Bce in programma domani, 26 aprile, dalla quale però non dovrebbero arrivare particolari sorprese su tassi e Qe. Tra le materie prime, ancora in in rialzo le quotazioni del petrolio con Wti e Brent rispettivamente a 69,04 e 73,88 dollari al barile. Stabile a 228 punti lo spread Btp/Bund.

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