E’ il Giappone la maglia rosa assoluta dei primi sei mesi di Borsa del 2013. La leadership dei mercati azionari spetta indiscutibilmente agli indici del mercato giapponese Topix-Tokio (a +31,87%) e Nikkei 225 (+31,57%), ai quali segue l’indice del mercato dell’e- commerce, il DJ Internet Commerce aumentato del 24,98%, e uno del mercato dei semiconduttori (il SOX PH Semiconductors) a +23,68%.
Nella classifica semestrale dei mercati boristici sii piazzano molto bene, subito dopo, il Dow Jones Comp. Internet a +19,04% (quello generale segna +15,92%) e la Borsa svizzera, ove l’indice “Swiss Perf. – Zurigo” segna +15,21%.
Dal punto di vista geografico, sembrano venir premiati i paesi in cui l’abbondante disponibilità monetaria è accompagnata da un’assenza di rilevanti pressioni inflazionistiche, nonchè certi settori di frontiera, quali quello delle compravendite online.
Di riflesso vanno male gli indici dei paesi emergenti più tradizionali, alle prese con problemi interni o scossoni valutari. L’indice brasiliano Bovespa, sintesi della borsa carioca, è in negativo di ben il -22,22%, risultando ll peggiore indice dalla fine dello scorso anno. A ruota segue l’indice del mercato polacco “Polish Traded-Varsavia”, a -19,03%, malgrado la crescita economica di Varsavia.
Lo incalza la China con gli indici “Hang Seng China Ent” e “Ftse/Xinhua China25” rispettivamente a – 18,16% e -16,75%, che scontano le difficoltà dei corporate cinesi a fronteggiare la ventilata stretta creditizia.
La grande variabilità nelle performance degli indici internazionali, su un orizzonte semestrale, sembra assegnare un’importanza crescente all’attività di selezione del comparto azionario in cui investire, in luogo della classica asset allocation. Insomma, azioni sì ma è tempo di stock picking