Momento no per la Juventus. Dopo le prime avvisaglie di crisi sul campo (fermata sull’1-1 in casa dal Cagliari), le prospettive in Borsa non sono certamente migliori. Già la settimana scorsa, infatti, il titolo bianconero aveva perso il 44%, ma a preoccupare ancora di più è la scadenza dei mercoledì, 18 gennaio.
In quella data infatti scade il termine per esercitare i diritti derivanti dall’aumento di capitale già sottoscritto pro-quota da Exor, che ha così assicurato il requisito della continuità aziendale, versando 72 milioni per il 60% delle azioni. Exor, la finanziaria di casa Agnelli, ha inoltre già detto di essere pronta a rilevare il 7,5% della libica Lafico. Totale, 67,5%. Resta dunque un 32,5% in mano ai 35 mila soci di minoranza, e non è detto che, a fronte dell’ennesima richiesta di aumento di capitale, la maggioranza di loro sottoscriva i nuovi titoli.
Che cosa accadrà, quindi? Probabilmente Exor dovrà accollarsi oltre il 90% del capitale, e in quel caso scatterà automaticamente l’Opa residuale, e il conseguente delisting del titolo Fc Juventus. Soluzione che non sarebbe troppo sgradita ad Andrea Agnelli.
Intanto anche oggi esordio negativo per il titolo a Piazza Affari: a metà mattinata -5%.