Non si ferma più la corsa di Tiscali a Piazza Affari. Lo scorso 27 agosto la società ha sorpreso gli investitori firmando un protocollo d’intesa con Tim sulla fibra ottica e sul suo futuro ingresso nel capitale di FiberCop, la newco della rete unica che il 31 agosto ha fatto un ulteriore passo avanti con l’ok del cda di Tim all’accordo con KKR e Fastweb. Da quel momento il titolo è stato sommerso da una pioggia di acquisti che non accenna a diminuire.
TISCALI: 5 SEDUTE DA RECORD
L’andamento è strabiliante: +6,3% il 27 agosto, +11,86% il 28 agosto, +38,64% il 31 agosto. Nella seduta del 1° settembre il rialzo è stato addirittura del +61%, con scambi pari a 1,9 miliardi di pezzi, corrispondenti a quasi il 38% delle azioni complessive della tlc sarda. E oggi, 2 settembre? Dopo aver trascorso la giornata bloccate in asta di volatilità per eccesso di rialzo, le azioni Tiscali hanno chiuso la seduta con un guadagno del 69,15%, confermandosi al primo posto tra le azioni più scambiate del giorno per volume con 513.787.262 di pezzi. In sole 5 sedute la società ha guadagnato quasi il 187% del suo valore salendo a quota 0,0499 euro per azione (ai massimi da oltre tre anni) da 0,011 euro della seduta del 26 agosto.
L’ACCORDO CON TIM
Il protocollo d’intesa tra Tiscali e Tim prevede la costruzione di un’alleanza strategica sullo sviluppo del mercato ultra-broadband attraverso la partecipazione commerciale della società guidata da Renato Soru al progetto di co-investimento FiberCop, il veicolo di nuova costituzione in cui sarà trasferita la rete secondaria di Tim, con la partecipazione del fondo KKR Infrastructure, e le attività in essere in FlashFiber, (joint-venture tra Tim e Fastweb). La nuova società sarà controllata da Telecom Italia con una quota del 58%, mentre Kkr avrà in mano il 37,5% del capitale e a Fastweb andrà il restante 4,5%. Closing previsto entro il primo trimestre del 2021.
LE NOVITÀ SULLA RETE UNICA
Parallelamente il cda di Tim ha approvato una lettera d’intenti con Cdp Equity che prevede l’integrazione di FiberCop nel progetto che stabilisce la nascita di una società della rete unica nazionale (denominata AccessCo) attraverso le nozze tra Open Fiber e FiberCop.
I tempi però non sono per nulla brevi: tra tre settimane sarà avviata la due diligence su Open Fiber e FiberCop. Ci vorranno almeno sei mesi per la firma di un accordo di integrazione, mentre il closing potrebbe arrivare tra nove mesi. Poi il piano dovrebbe arrivare sui tavoli delle Authority e il loro via libera appare tutt’altro che scontato.
In base alle previsioni, Tim avrà in mano il 50,1% di AccessCo, mentre l’indipendenza della società sarà garantita grazie a una governance condivisa con Cdp Equity. Alla società telefonica dovrebbe spettare la nomina dell’amministratore delegato, a quella guidata da Fabrizio Palermo la scelta del presidente. Le nomine saranno comunque concordate. Nel board dovrebbero entrare anche Kkr (per via del suo 37,5% in FiberCop) e, forse, Macquarie. La poltrona di quest’ultima dipenderà ovviamente da Enel e dal suo ok alla vendita del 50% di Open Fiber al fondo australiano.
(Ultimo aggiornamento: ore 18.15 del 2 settembre)