La reazione della Borsa, dopo l’annuncio di un accordo preliminare per l’integrazione tra le attività di rete, è stata positiva. Il titolo Telecom Italia Media ha fatto un poderoso balzo in avanti, e anche l’Espresso registra il segno più, seppur in maniera meno evidente.
Intorno a mezzogiorno, la controllata di Telecom Italia guadagna circa il 10% a 0,104 euro. Il gruppo editoriale l’Espresso segna un +0,54% a 1,31 euro.
L’operazione prospettata sembra piacere al mercato perché permetterà forti sinergie, ridurrà il debito di TI Media e per il gruppo di De Benedetti valorizzerà asset finora non espressi nei prezzi.
In una nota Mediobanca Securities sottolinea che l’integrazione tra i due multiplex (gruppi di frequenze) detenuti dall’Espresso tramite Rete A e i tre mux in mano a TIMB – controllata di TI Media – daranno vita a una nuova entità che controllerà 5 frequenze nazionali su 16 (come la Rai e Mediaset ) diventando il principale operatore di rete indipendente. Mediobanca ipotizza per la nuova società ricavi intorno a 100 milioni e un Ebitda sopra i 50 milioni e immagina una newco controllata al 60-70% da TI Media.
“Per TI Media questa operazione probabilmente permetterà un’accelerazione del processo di riorganizzazione risolvendo parzialmente il problema del debito. Per l’Espresso l’accordo rappresenta l’occasione per cristallizzare il valore delle sue attività nel settore Tv”, conclude lo studio che non esclude in futuro un possibile interesse di broadcaster internazionali.
Esn/Banca Akros mette in luce il nuovo valore che l’operazione darebbe alle due società in termini di sinergie e di maggiore potere sul mercato; per questo ha alzato il giudizio sull’Epresso a “hold” da “reduce” con target a 1,1 euro da 0,66 euro e ha confermato “accumulate” per TI Media con prezzo obiettivo a 0,11 da 0,09 euro.