I mercati stanno iniziando a incorporare, dopo la prima audizione della presidente della Fed Janet Yellen, le aspettative di una normalizzazione delle politiche monetarie di tutte le banche centrali. L’azionario europeo, salito ieri di circa un punto e mezzo, resta poco mosso con Francoforte a +0,05%, Parigi a +0,1% e Londra piatta. Poco mossa anche Milano, con il Ftse Mib in progresso dello 0,23%, attorno a 21.500 punti.
Nei primi 4 mesi di quest’anno le esportazioni italiane sono cresciute del 6,6%, rispetto a una previsione per l’intero 2017 di un aumento del 3-4%. Il cross euro dollaro è stabile a 1,143.
L’indice dei prezzi al consumo tedesco è salito a livello mensile dello 0,2% e del +1,6% a livello annuale nel mese di giugno. Il Bund decennale rende lo 0,58%, vicino ai massimi dell’anno.
Il Tesoro ha assegnato tutti i 7,25 miliardi di euro di Btp a medio e lungo termine (scadenze a tre, sette, quindici e venti anni) offerti oggi in asta. Il rendimento medio del titolo triennale è salito allo 0,23% da 0,15% del collocamento di giugno e quello del sette anni a all’1,57% da 1,35%. Il tasso del Btp a 15 anni è invece calato al 2,77% dal 2,87% dell’asta di aprile mentre quello del titolo a 20 anni è salito al 2,93% dal 2,53% precedente.
Il Btp 10 anni è trattato sul mercato al 2,26%. Lo spread Francia/Germania si restringe a 27 punti base, il livello più basso da ottobre 2016. Segnale di un forte ritorno della fiducia sulla Francia e sull’Eurozona. Prima delle elezioni presidenziali si era spinto a 73 punti base.
L’autorità di mercato inglese ha deciso oggi di inaugurar una sezione speciale del listino per facilitare la quotazione di titoli “premium” controllati da oligarchi o fondi sovrani. Una soluzione adottata per spingere l’Arabia Saudita a scegliere Londra come sede dell’Ipo di Aramco, il colosso petrolifero di Stato.
Nel frattempo il petrolio arretra di circa mezzo punto, malgrado la discesa sotto quota 500 milioni di barili delle scorte Usa. Contrastati i petroliferi italiani, oggetto dei giudizi dei brokers. Saipem perde lo -0,3%: Goldman Sachs ha tagliato il target price a 5,1 euro da 5,3 euro, confermato il giudizio Buy. La casa d’affari ha tagliato anche il target di Tenaris (+0,2%) a 14,7 euro da 15 euro, raccomandazione Neutral. Infine Eni -0,2%: JP Morgan ha abbassato il target price a 11,5 euro da 13 euro, confermato Underweight. Goldman Sachs ha abbassato il target a 17 euro da 17,7 euro, confermato Buy.
Sotto i riflettori in Piazza Affari Telecom Italia +3,35%: S&P Global Ratings ha migliorato l’outlook a positivo grazie al miglioramento della performance operativa e alla generazione di cassa. Intanto Vivendi resta in pressing sui vertici per portare a bordo Amos Genish. Ognuno è legittimato a seguire il proprio interesse ma solo nel rispetto delle regole e dell’interesse nazionale, ha detto il sottosegretario al Mise Antonello Giacomelli, rispondendo a una domanda sullo stato del confronto fra governo e Telecom Italia sulla rete in fibra. Sale anche Mediaset (+1,16%).
Generali +1,25% a 15,35 euro: la compagnia ha messo in vendita i 44 miliardi di attività di assicurazione Vita tedesche, sotto Generali Leben, riferiscono alcune fonti. Il Crédit Suisse, dopo la notizia, ha ribadito il giudizio neutral (target price 15 euro).
Fra le banche, Unicredit -0,5%, Intesa -0,3%, Banco Bpm +0,1%, Ubi -0,3%: Mediobanca ha fatto ripartire la copertura con raccomandazione Outperform.
Enel sale dello 0,7%. SocGen ha avviato la copertura con Buy, target 5,60 euro. Da segnalare Beni Stabili (+2%), Citigroup ha alzato a Buy la raccomandazione. Il rialzo contagia Igd (+1,5%). Atlantia (+0,25%) si prepara ad un aumento di capitale da3,8 miliardi in vista dello sbarco in Abertis.
In terreno negativo Cnh Industrial (-0,57%): crescono in Usa le difficoltà dei prezzi del settore agricolo. Avanza FiatChrysler (+0,40%): l’azienda ha ripreso a produrre in Usa i pick-up Ram a diesel venduti fuori dal mercato Usa, mentre il gruppo automobilistico si sta preparando per il verdetto dell’Epa, nella speranza di poterli vendere. Dopo un accordo con l’Epa, sostiene Mediobanca Securities, il titolo potrebbe rimbalzare anche del 20%.
Rimbalzo superiore all’8% per Zucchi: le quotazioni beneficiano della presentazione dei risultati dell’esercizio 2016, chiuso con ricavi in calo del 13,5% a 80,4 milioni, ma anche con il ritorno in utile dei conti per 4,5 milioni. In mattinata il titolo è stato sospeso in asta di volatilità dopo aver toccato il prezzo massimo di 0,0324 euro.
Finlogic +3%: la società attiva nel settore dell’Information Technology comunica che Hydra (holding di partecipazioni e controllante di Datalogic) ha acquistato, ad incremento della partecipazione del 2,87% sottoscritta in sede di ipo, ulteriori 500mila azioni, raggiungendo una partecipazione complessiva pari al 10,28% del capitale di Finlogic.