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Borsa: Telecom spinge Milano, corre Saipem, cade Esprinet

FIRSTonline

Ancora rialzo per i listini europei nella convinzione che la prossima riunione della Fed non riserverà cattive notizie alle Borse. A Milano nel primo pomeriggio l’indice Ftse Mib avanza attorno allo 0,5%, a quota 22.342 in linea con Madrid. Meglio di Parigi e Francoforte, su dello 0,2%. Londra +0,4%.

A favorire il rialzo è la prospettiva di nuovi record di Wall Street: i future sulla Borsa Usa anticipano un avvio in rialzo dello 0,2%. In ripresa anche il dollaro trattato a 1,192 sull’euro, da 1,194 di venerdì sera. Il cross euro/sterlina consolida a 0,88 il brillante +3,6% della scorsa settimana.

Sul mercato dei bond si rafforza il Btp a 10 anni (il rendimento è sceso a 2,02% da 2,07% di venerdì).

Il greggio tiene sopra quota 50 dollari e resta vicino ai massimi toccati la scorsa settimana a seguito del calo delle trivellazioni negli Stati Uniti per nuovi giacimenti e in concomitanza con la riapertura delle raffinerie colpite dall’uragano Harvey. Il Brent a Londra cede lo 0,04% a 55,60 dollari il barile, mentre il Wti perde lo 0,12% a 49,83 dollari.

Positivi i petroliferi: Saipem +1,55%, dopo che Rosneft ha incaricato la società di eseguire uno studio di fattibilità tecnica e commerciale per il progetto di un impianto petrolchimico nella regione più orientale della Russia. 

Tenaris +0,33%. Eni è scambiata a 13,52 euro, in calo dell’2,1% rispetto ai 13,81 euro di venerdì sera, ma tenendo conto dello stacco dell’acconto dividendo (40 centesimi) il titolo sale dello 0,9%.

Nelle Borse europee a guidare il rialzo sono le Banche (Stoxx del settore +0,8%) e i titoli dell’Auto (+0,8%). Ma a Piazza Affari tiene banco Telecom Italia che guadagna il 3,4% a 0,8065 euro, una corsa alimentata dall’ipotesi di separazione della rete. E’ allo studio la scissione proporzionale della società telefonica in due realtà che si troverebbero di conseguenza quotate in Borsa e controllate da Vivendi al 23,94%: una Tim della rete, in cui confluirebbero anche Sparkle e Telsi (le due società oggetto dell’esame per il golden power), e una Tim servizi. A questo punto la quota di controllo di Tim della rete sarebbe rilevata dalla Cdp. Secondo Akros, “si tratta di uno scenario intrigante, non nuovo e non improbabile”.

Fra  i titoli industriali si mette il luce Leonardo +1,8%. Oltre alle manovre italo-francesi sul polo navale, il fermento nel settore della Difesa  è  legato alle indiscrezioni secondo cui il gruppo americano Northrop Grumman sta per acquistare Orbital Atk per 7,5 miliardi di dollari, andando a creare un supergruppo  con competenze dall’aeronautica alla missilistica, alla elettronica per la difesa. 

Stm] sale dello 1% (al netto dello stacco di oggi del dividendo). Nuovo record storico per Fiat Chrysler +1,44% sopra i 14 euro. Avanza anche Ferrari +1,75%, nonostante la batosta di Singapore. Exor +1,03%. 

Bene anche il lusso. In terreno positivo Tod’s +0.85%, Yoox +1,29% e Ferragamo +1,28%.

Fra le banche salgono Unicredit +0,96%, Intesa +0,82%, Banco Bpm +1,59% e Bper Banca +1,39%. Generali +1,79% si mette in evidenza nel comparto assicurativo.

Nel resto del listino crollo di Esprinet che cede il 12,79% dopo che ha abbassato gli obiettivi di redditività per il 2017.  Per contro continua a salire Landi Renzo che cresce del 7,69% circa dopo il balzo della scorsa settimana in scia

della presentazione del piano al 2022.

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