Piazza Affari chiude piatta, -0,01%, 20.715 punti, sostenuta da Telecom +2,96%, ma frenata da Campari -6,56%. In Europa sono moderatamente positivi il Ftse 100 di Londra +0,7%; Francoforte +0,24%; Parigi +0,21%. Madrid -0,02% è in linea con Milano. Oltreoceano Wall Street è di umore variabile nella mattinata americana e al momento è in territorio positivo.
I mercati risultano complessivamente prudenti, dopo la revisione al ribasso delle previsioni di crescita da parte della Cina per il 2019 e in attesa di nuovi spunti sulla trattativa commerciale con gli Usa. Il focus è anche sulla riunione della Bce, in agenda giovedì, da cui usciranno le stime del Pil 2019 e forse un nuovo ricorso allo strumento delle aste Tltro.
Intanto oggi il Pmi servizi dell’Eurozona risulta migliore del previsto (52,8 da 52,3 della stima flash). Il dato finale composito IHS Markit (manifattura e servizi) sale così a 51,9 da 51 di gennaio. I nuovi ordini rimangono deboli, ma le vendite al dettaglio a gennaio crescono del 2,2%, anno su anno (+2,1% la stima).
Per l’Italia, l’Istat rivede al rialzo il dato congiunturale del pil del quarto trimestre 2018 (da -0,2% a -0,1%), ma conferma la recessione tecnica dopo -0,1% del periodo luglio-settembre.
La carta tricolore sembra aver già metabolizzato il problema e lo spread fra decennale italiano e tedesco scende a 253.60 punti base, -2,2%, con il rendimento del Btp al 2,71%.
In attesa di Mario Draghi l’euro resta debole sul dollaro in area 1,13. Poco mosso il petrolio, con il Brent in discesa dello 0,09% a 65,61 dollari al barile.
L’oro invece segna un’altra seduta in calo e si muove intorno a 1284 dollari l’oncia.
In Piazza Affari si fanno inoltre i conti con alcuni risultati societari. Il titolo più rosso è Campari, su cui pesano numeri leggermente inferiori alle attese e previsioni insoddisfacenti per l’anno in corso. Male anche Amplifon, -2,83%, che aveva corso molto nelle ultime sedute e con i conti in linea con le attese.
Nel corso della seduta hanno perso terreno le banche, con Ubi che alla fine lascia sul campo il 2,46%. In ribasso il lusso: Moncler, -2,56%, è stata declassata da Berenberg a Hold da Buy, con target price però a 37 euro da 36 euro.
Gli acquisti premiano Telecom, in linea con un settore delle tlc ben comprato in Europa. Da inizio febbraio il titolo ha recuperato circa il 12% e risulta particolarmente vivace. Si attende l’assemblea dei soci a fine mese, mentre Cdp salita al 7,1% del capitale potrebbe portarsi al 10% prima di quella data. Gli acquisti premiano ancora Saipem +1,35%. Bene Azimut +2,58% ed Exor +1,11%. Positiva Fca, +0,83%, che, a Francoforte, conferma i target finanziari al 2022. L’ad Mike Manley smentisce così le ipotesi di possibili rinunce ad investire in Italia.
Chiusura piatta per Illimity nel suo primo giorno di contrattazioni. La nuova banca digitale guidata da Corrado Passera, dopo un avvio positivo, chiude infatti senza variazioni.
Giallo su Parmalat: su richiesta della banca americana Citi il Tar del Lazio ha disposto infatti in via cautelare la sospensione delle delibere della Consob che dovevano portare oggi alla revoca delle azioni da Piazza Affari.