La schiarita nei cieli internazionali e il clima economico favorevole riportano il sole anche a Piazza Affari, che oggi recupera il ruolo di prima della classe e chiude in rialzo dell‘1,75% oltre la soglia dei 22mila punti (22.202). Contribuiscono a questo risultato titoli come Fca (+5,67%) e Telecom (+5,95%), ma anche le banche, che rimbalzano dopo lo scivolone di ieri. Meno effervescenti gli altri listini europei: Londra +0,43%; Francoforte +0,19%; piatte Parigi +0,06% e Madrid -0,04%.
Wall Street apre ben intonata, grazie ai segnali di distensione tra le due Coree e alla crescente pressione contro i dazi proposti dal presidente Donald Trump, ma al momento viaggia contrastata con il Dow in rosso.
Euro in ripersa, con il cambio contro dollaro a 1,24. Fra le materie prime il petrolio prende fiato, dopo i recenti guadagni, con il Brent a 65,45 dollari al barile, -0,14; l’oro si apprezza, a 1337,88 dollari l’oncia (+1,35%).
Seduta in recupero per la carta italiana, che resta però piuttosto volatile. Lo spread fra Btp 10 anni e omologo tedesco scende a 132.60 punti base, -2,57%, mentre il rendimento rimane fermo al 2%. Cala intanto l’attesa per la riunione del consiglio direttivo della Bce in calendario giovedì a Francoforte, perché gli economisti ritengono che non porterà cambiamenti significativi nella strategia di comunicazione. Si ipotizza che un modifica alla forward guidance sugli acquisti di asset possa slittare al meeting di giugno.
Per quanto riguarda l’Italia, il quadro odierno fa pensare che lo shock per il risultato elettorale, se mai c’è stato, sia momentaneamente superato da una serie di buone notizie, come il fatto che lo scenario economico si manterrà favorevole anche nel Belpaese. “In un quadro economico internazionale positivo caratterizzato dal miglioramento del commercio internazionale – si legge nella nota mensile dell’Istat – l’economia italiana mantiene un profilo espansivo”.
In Piazza Affari inoltre una serie di news accendono l’interesse su i titoli di peso. Per Fca l’impennata arriva con le parole di Sergio Marchionne da Ginevra, ma già in mattinata l’interesse si era acceso con la promozione di Moody’s, che ha alzato a Ba2 da Ba3 il corporate family rating (Cfr) e da B1 a Ba3 il rating sulle obbligazioni emesse o garantite dal gruppo.
Seduta sugli scudi per Telecom, mentre era in corso il cda, per l’approvazione dei conti 2017 e del piano 2018-2020 predisposto dall’amministratore delegato Amos Genish. A far salire la febbre però è soprattutto la notizia che il fondo americano Elliott Management starebbe rastrellando quote sul mercato e ha già acquistato il 6% del capitale, con l’obiettivo di presentare un proprio piano industriale e lanciare la sfida a Vivendi.
Fra i titoli con i maggiori rialzi anche Finecobank +4,12%; Buzzi +4,17%; Atlantia +3,74%.
Le vendite si concentrano su Luxottica, -1,77%, che non viene premiata per l’acquisto del 67% di Fukui Megane, uno dei principali produttori giapponesi del distretto di Fukui, specializzato nella realizzazione di occhiali pregiati in titanio e oro massiccio. Sottotono i titoli della moda, come Ferragamo, -0,91% e Moncler -0,49%. Fra i petroliferi Eni cede lo 0,51%.