Frenano le Borse europee, condizionate dal trend in ascesa dei rendimenti obbligazionari. Anche Piazza Affari, dopo una partenza positiva, segna il passo: -0,08%, poco sopra 23.800 punti, in linea con Parigi. Piatte Londra e Francoforte, in ribasso Madrid (-0,3%).
Sale il mercato obbligazionario. Il titolo a cinque anni tedesco, noto con il nome di Bobl, è tornato ad offrire un rendimento positivo per la prima volta dal gennaio 2015: un modestissimo 0,004% che comunque è in linea con la tendenza al rialzo dei tassi sia in Europa che in Asia e in Usa.
La conferma arriva dall’allungo del Bund decennale tedesco a +0,66%, sui massimi da dicembre 2015. Il Btp ha sfondato di nuovo la soglia del 2% (2,01%), sui massimi dall‘inizio dell‘anno, da 2,005% della chiusura di venerdì. Lo spread di rendimento con l‘analoga scadenza del Bund si attesta a 143 punti base da 145 punti base di venerdì sera. In ascesa anche i rendimenti all’asta dei Bot a 6 mesi collocati stamane per 6,5 miliardi di euro a -0,417%, dal minimo di -0,457% registrato nel collocamento di dicembre scorso.
Deboli le utilities, le più sensibili al movimento dei tassi: A2A -1,18%, Italgas -0,81%, Terna e Snam -0,9% al pari di Enel. Giù anche Tim (-0,7%). Cambio euro/dollaro a 1,241, a poca distanza dai massimi degli ultimi tre anni.
Petroliferi poco mossi: Eni -0,5%, con il Brent a 70,10 dollari. Saras sulla parità a 1,77 euro.
Sui mercati azionari brillano i chip. Stm +2,6% sull’onda del rally a doppia cifra di Intel venerdì a Wall Street. Rialzi analoghi per Dialog e Infineon. Vola l’austriaca Ams (+25%), un produttore di chip molto esposto ad Apple, che ha rivisto al rialzo le previsioni sulla crescita dei ricavi tra 2018 e 2019. Cresce intanto l’attesa per i conti della società della Mela in uscita nella settimana: gli analisti di Canalys stimano che nel trimestre sia stato battuto il record storico dei profitti, anche grazie alla vendita di oltre 29 milioni di iPhone X.
Vivace Leonardo (+1%) in attesa del piano industriale che sarà presentato domani agli analisti.
Sotto i riflettori anche i pharma dopo l’acquisizione da parte di Sanofi (-0,1%) di Ablynx (+20%) per 3,9 miliardi di dollari.
Al centro delle attenzioni anche il comparto bancario. Credit Suisse ha pubblicato stamane un report sul settore. Il broker, dopo i forti rialzi del 2018 (+13%, con un premio del 5% sui competitors europei) predica maggior selettività, promuovendo Intesa (+0,2% a 3,18 euro ai massimi da due anni in vista del nuovo piano industriale: 5,5 miliardi di euro di utile al 2021 e un dividendo di 3,4 miliardi) e Unicredit (+0,3%, target da 18,6 a 18,8 euro, rating neutral). Tagliati invece i prezzi obiettivo di Ubi (-0,18%) e Mps (-1,17%).
Nel resto del settore avanzano Banco Bpm (+1,7%) e Creval (+2,8%): è in dirittura finale la formazione del consorzio di garanzia per l’aumento di capitale. FinecoBank +0,5% ai nuovi massimi storici.
Sotto i riflettori Cattolica Assicurazioni (+0,09%) nel giorno della presentazione del piano industriale che prevede un incremento del dividendo del 50%, in modo da superare quota 0,50 euro per azione nel 2020. La compagnia ha anticipano cambiamenti dello statuto mutualistico: sarà alzato il limite alla partecipazione azionario per gli investitori istituzionali ma non verrà effettuata la trasformazione in spa.
“I target ci sembrano ambizioni ma sostenuti dall’ottimo track record del management”, sottolinea Equita. Banca Akros conferma la raccomandazione “accumulate” sul titolo. Per il broker gli obiettivi “appaiono ambiziosi ma riteniamo raggiungibili principalmente attraverso la jv con Banco Bpm e all’impegno del nuovo management”.
Bene le altre assicurazioni: Generali +0,3% mentre si moltiplicano gli sforzo per rafforzare la quota in mano agli azionisti italiani. Si parla sui giornali della possibilità che i soci italiani riescano ad arrivare al 25%.
Unipol +0,4%. Il negoziato sulla fusione di Unipol Banca con Bper Banca (+0,5%) potrebbe partire nella seconda parte dell’anno.
Fiat Chrysler +0,8%: Goldman Sachs e JP Morgan alzano il target. Mediaset -0,7%: Barclays alza il target price a 2,90 euro, da 2,75 euro. Nel resto del listino Safilo +7,8%, potenziale oggetto di un’Opa da parte di Hal , il fondo che già controlla il 41% del capitale.