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Borsa: Stm, Hera e Terna salvano Piazza Affari

Rispetto al calo dei principali listini azionari, Piazza Affari sfiora la parità grazie all’exploit di Stm e alla buona performance delle utilities – Ancora in rosso Moncler che soffre l’effetto virus sul lusso – I soci cinesi di Pirelli annunciano una riorganizzazione strategica

Borsa: Stm, Hera e Terna salvano Piazza Affari

Piazza Affari si salva dalle vendite e chiude in parità (23.707 punti base) una seduta volatile e condizionata dalla sindrome cinese sui mercati, da Est a Ovest. Il listino milanese è puntellato da Stm +6,55% dopo i conti di fine esercizio e le previsioni per l’anno in corso. Hera +3,11%, che tocca il massimo storico. Da segnalare che il fondo statunitense Lazard Asset Management LLC  ha recentemente superato la soglia del 5% del capitale della multiutility emiliana. Terna +1,67%, su nuovi massimi e con un nuovo record di capitalizzazione (12,5 miliardi di euro) ; Italgas+1,33%. 

In rosso il resto d’Europa, turbato dai cali delle borse asiatiche e dall’apertura stonata di Wall Street, attualmente in ribasso con le banche e qualche risultato deludente. La congiuntura americana è inoltre peggiorata a dicembre oltre le attese degli analisti.

Francoforte perde lo 0,92%; Londra -0,87%; Parigi -0,65%; Madrid -0,61%.

L’euro è scivolato sul dollaro ai minimi da sei settimane dopo la conferenza stampa del presidente della Bce Christine Lagarde, al termine della riunione che ha lasciato invariata la politica monetaria. “La crescita nell’eurozona continua, ma a un passo moderato  – sostiene Lagarde – perciò continuerà a essere sostenuta da condizioni finanziarie favorevoli” e da una politica monetaria “accomodante”. La situazione potrebbe restare così tutto l’anno, perché la Bce rivedrà la sua “intera strategia: come raggiungiamo i nostri obiettivi, quali strumenti abbiamo a disposizione e com’è la nostra comunicazione. Sarà un esercizio ad ampio raggio che durerà per tutto il 2020”. La moneta unica attualmente perde lo 0,44% contro il biglietto verde e scambia a 1,1042. 

A fare paura e a spingere le prese di profitto, dopo la lunga corsa dei mercati, però è di nuovo, soprattutto, il coronavirus che, dal cuore della Cina, sta raggiungendo tutti i continenti. È di oggi la notizia di un passeggero sbarcato a Parigi con i sintomi di questa nuova patologia. I morti sono 25 e le persone colpite otre 600, mentre tre città cinesi sono in quarantena e l’Oms ritiene che la diffusione sia più facile del previsto, potrebbe bastare uno starnuto piuttosto che un contatto diretto come si pensava prima. Sia come sia, il timore che una nuova Sars freni l’economia mondiale manda ancora giù il petrolio: Brent -1,84%, 62,05 dollari al barile. Nell’incertezza generale l’oro invece ritrova slancio e si muove in frazionale progresso a 1563,65 dollari l’oncia.

Torna anche l’appetito sulla carta italiana: digerite le dimissioni di Luigi Di Maio da capo politico dei 5 stelle si scommette sui Btp in vista delle elezioni regionali. Lo spread fra decennale italiano e tedesco arretra a 160 punti (-3,44%) e il rendimento del titolo tricolore si riduce a 1,25%.

Le blue chip negative di Piazza Affari sono capitanate da Moncler, -2,77%. Il lusso soffre anche con Ferragamo, -1,6%. Male i petroliferi, a partire da Saipem, -2,19%, dopo lo scivolone di ieri. Fra gli industriali Pirelli perde il 2,5%. La società rende noto che il proprio maggior azionista, China National Chemical Corporation Ltd. (“ChemChina”) e Sinochem Group Co stanno pianificando una riorganizzazione strategica.

Giù Prysmian -1,77%. Fca -1,42%. Prese di beneficio su Diasorin -1,47%.

Le banche s’indeboliscono dopo la Bce: Banco Bpm -1,77%; Ubi -1,1%.

Fuori dal paniere principale Unieuro, -7,63% (13,32 euro per azione) si avvicina al prezzo di 13,25 euro della vendita a investitori istituzionali del 17,6% in capo a Ieh, tramite procedura di ‘accelerated bookbuilding’.

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