Piazza Affari chiude in rosso -0,73%, stretta fra prese di profitto e attesa di sviluppi su Generali, pur sorretta da qualche buona notizia, come i conti di Stm, miglior titolo del Ftse Mib (+8,14%), e quelli record di Fiat.
Giornata ancor più pesante per il mercato obbligazionario, con il tasso del decennale italiano che schizza a 2,25% e lo spread col bund tedesco che viaggia a +7,82%, 175.20 punti base. Pesa, sul secondario, il rischio d’instabilità politica e di elezioni anticipate, dopo la decisione della Corte Costituzionale sull’Italicum e la presenza, di fatto, di una legge immediatamente applicabile.
Wall Street, in apertura, consolida i record di ieri, quando il Dow ha superato la soglia psicologica dei 20.000 punti base. Oggi, per la prima volta, lo S&P 500 raggiunge i 2.300 punti (ma a metà giornata cambia rotta), un traguardo considerato ancor più significativo, visto che l’indice benchmark è composto da 500 aziende con la maggiore capitalizzazione in 11 settori; mentre il DJIA solo da 30 blue chip che non coprono una vasta gamma di comparti. Un’euforia che qualcuno giudica illusoria e si comincia a parlare di rischio bolla.
Il rapporto euro/dollaro torna sotto la soglia 1,7 a 1,066 (-0,8%); il Brent guadagna punti, +2,27%, a 56,68 dollari al barile. L’oro perde appeal: -1,18% e scende a 1186,42 dollari l’oncia. In ordine sparso le altre piazze europee: Francoforte +0,36%; Madrid -0,38%; Parigi -0,21%; Londra -0,04%.
Tornando a Milano: regina delle blue chip risulta Stmicroelectronics, +8,14%. Il colosso italo-francese dei chip chiude l’esercizio 2016 con ricavi in crescita dell’1,1% e previsioni per il primo trimestre 2017 “migliori della normale stagionalità”; significativo inoltre il piano d’investimenti per l’anno in corso superiore a un miliardo di dollari, quasi doppio rispetto al 2016.
Conti record nel 2016 per Fca, che riduce significativamente l’indebitamento e che indica target ambiziosi sul 2017, con un debito netto industriale inferiore a 2,5 miliardi di euro. Il titolo, già molto esuberante nei giorni scorso, si ferma a +1,18%, mentre Exor +1,83%.
Giornata di vendite sui bancari, il peggiore è Banco Bpm -3,96%. Viaggiano in rosso i titoli che nelle scorse sedute hanno beneficiato delle mire di Intesa San Paolo su Generali: Mediobanca -3,19%; Unicredit -0,51%. Il Leone triestino rosicchia invece ancora acquisti: +0,39%. Intesa, d’altra parte, ha pagato pegno quasi ogni giorno, fin dal diffondersi delle prime indiscrezioni sul progetto, e anche oggi arretra del 2,17%.
Seduta difficile per Leonardo -2,41%; Snam -2,02%; Telecom -1,58%; Unipolsai -2,3% e Unipol -1,73%. Prosegue l’emorragia di Yoox: -2,42%.