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Borsa, spread in calo e le banche rimbalzano. Brilla Fca

Wikimedia Commons Jonathunder

L’inflazione perde colpi, viva l’inflazione. Le Borse europee hanno accolto con favore il rallentamento, in parte inatteso, dell’aumento dei prezzi a maggio all’1,4% contro l’1,7% di aprile. I prezzi al consumo, in maggio sono saliti nella zona euro dell’1,2%, in frenata dal +1,7% di aprile. La frenata spiana la via all’arrivo dei robusti stimoli monetari anticipati dalla Bce che potrebbero essere decisi nella riunione di giovedì. In questa cornice avanzano i listini azionari. Piazza Affari + 1,09% risale sopra la barriera dei 20mila punti (20.090,16). Su anche Francoforte e Madrid +0,9%, più prudenti Parigi e Londra +0,20%.

Lo spread scende a 273 punti base, da 276 di ieri. Btp a 2,52%, da 2,55% di ieri. Stamattina Matteo Salvini dice di non avere “nessuna intenzione” di far cadere il governo ed afferma che non ha in mente “ribaltoni”. Ma sul codice degli appalti che la Lega vuole bloccare è di nuovo esploso il conflitto tra i partner. Ieri il premier Giuseppe Conte ha minacciato di lasciare se non si ritrova l’unità nell’esecutivo. Stabile il tasso di disoccupazione al 10,2%

Le Borse si consolano guardando alle manovre in vista del direttorio della Bce, uno degli ultimi guidato da Mario Draghi alle prese con i dubbi di alcuni banchieri centrali sull’ammontare dei prestiti Tltro. Ma arriva l’appoggio del governatore della banca centrale di Francia, Francois Villeroy che ha sottolineato stamane i rischi sulla strada dell’Eurozona che impongono di stare al fianco delle imprese: le tensioni sui commerci internazionali ed il pericolo Brexit. Non è il caso, in questo contesto, di inasprire i toni con l’Italia.

Il petrolio WTI è più in calo del -1,4% a 52,5 dollari il barile, sui minimi da febbraio. Vitol Group, colosso mondiale della compravendita di greggio, si aspetta che l’Opec e la Russia estenderanno a fine anno l’accordo sui tagli alla produzione, lo dice il presidente della società in un’intervista a Bloomberg. In ascesa Eni +0,38% e soprattutto Saipem +1,8%. Tenaris invariata.

L’oro ha rallentato, ora è scambiato a 1324 dollari l’oncia, invariato.

Riflettori accesi sulla riunione del cda di Renault +3% che nel pomeriggio dovrà pronunciarsi sulla proposta di fusione avanzata da Fiat Chrysler +2,76%. Le immatricolazioni del gruppo in Italia a maggio sono scese del 6,1%, mentre la quota di mercato si è attestata al 26,35%. Meglio in Usa: Le vendite del gruppo sono cresciute del 2%. E’ stato il dodicesimo mese consecutivo da record per Ram: +29% a 67.117 unità.

Il merger, secondo il fondo attivista francese Ciam, porterà maggiori benefici alla realtà italo-americana che a quella francese. Un’eventuale proposta di dividendo extra potrebbe addolcire l’opposizione. Anche Nissan, secondo Equita, non si opporrà all’alleanza, ma rivendicherà qualche vantaggio dalla nuova struttura.

Pirelli avanza dello 0,7%. Brembo +1,4%. Debole Ferrari -0,8%. Balzo in avanti di Pininfarina +8,7%.

In Europa salgono le banche. A Milano avanza Bper Banca +1,5% sarebbe interessata a Banca Carige. Unipol Sai +1%. In fibrillazione Azimut +2,7%. Banca Generali +2,5%. Poste italiane +1,8%.

Anima Holding +5%. Goldman Sachs ha riavviato la copertura sul titolo, con raccomandazione Buy.

Vola anche Tim +3%: si ridimensionano ancora di più le possibilità di arrivare allo scorporo della rete, dopo l’ultima presa di posizione dell’Autorità delle comunicazioni

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Categories: Finanza e Mercati