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Borsa: spread e petrolio fanno sbandare Piazza Affari

Il rialzo dello spread Btp-Bund spiazza le banche mentre la caduta del prezzo del petrolio pesa su Tenarisi e Saipem – Le tensioni internazionali penalizzano anche gli altri

Borsa: spread e petrolio fanno sbandare Piazza Affari

Titoli petroliferi e banche zavorrano Piazza Affari che chiude in calo dello 0,71% (20.463 punti base), in linea con gli altri listini europei, negativi fin dalla mattinata in scia alla debolezza dei dati macro cinesi. Francoforte cede lo 0,36%, Parigi– 0,62%, Madrid -0,45% Londra -0,4%. Wall Street, già stonata in avvio, segna ribassi frazionali, stretta fra lo stillicidio di dichiarazioni di Donald Trump sui dazi con la Cina e le speranze di un ritocco dei tassi da parte della Fed, visto anche il modesto incremento dei prezzi al consumo di maggio (+0,1%).

Il dollaro reagisce brevemente al dato sull’inflazione, poi recupera e si muove in area 1,132 con l’euro. A pesare sui mercati oggi è anche il nuovo calo del petrolio, che nel pomeriggio accusa il balzo inatteso delle scorte settimanali Usa. Il Wti perde il 3,1%, 51,62 dollari al barile; Brent -2,52%, 60,72 dollari al barile.

Dopo una serie di sedute positive va in rosso il secondario italiano, nonostante il buon andamento delle aste della mattinata. Il Tesoro ha collocato inoltre il Btp a 20 anni annunciato ieri, emettendo titoli per 6 miliardi di euro. La domanda sostenuta, con richieste per oltre 24 miliardi, ha permesso di abbassare di 4 punti base il rendimento, inizialmente in area 16 punti base sopra quello del Btp con scadenza settembre 2038.

Sul secondario il rendimento del decennale sale al 2,44% (dal 2,32% di ieri) e lo spread con il Bund si amplia a 266.90 punti base (+4,67%). Non è ancora chiaro come s’intenda agire per evitare la procedura europea d’infrazione sui conti pubblici. Reuters scrive che l’Italia vuole convincere la Commissione a rinviare all’autunno la decisione, sostenendo che i numeri risulteranno più brillanti dopo i dati sulle entrate di luglio. Il ministro dell’economia Giovanni Tria garantisce che non ci sarà una manovra aggiuntiva: “dobbiamo arrivare assolutamente a un compromesso, con una trattativa e un dialogo costruttivo. È nell’interesse dell’Italia ma anche dell’Europa”.

Le banche soffrono le tensioni sul debito e le vendite si abbattono su Banco Bpm -2,02%, Unicredit -1,97%, Ubi -1,88%.

Il calo dei prezzi del petrolio affossa  Tenaris -4,36%, che dà anche l’addio alla Borsa di Buenos Aires; Saipem -3,65%; Eni -1,61%. Fra le blue chip peggiori della seduta ci sono Buzzi -2,51% e Pirelli -2,85%.

In rialzo Azimut, +1,71%, con i dati della raccolta di maggio. Bene Terna +1,01; Diasorin +0,76%; Amplifon +0,85%.

Positiva Banca Generali, +0,59%, in scia alle indiscrezioni sulla possibile acquisizione della filiale svizzera di Saxo Bank.

Fuori dal listino principale i movimenti sono intensi su Gima Tt +6,2% a seguito dell’annuncio che sarà incorporata nella controllante Ima, -1,15%.

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