Partenza debole della settimana sui listini europei, dopo cinque settimane consecutive di rialzi. Piazza Affari lascia sul terreno lo 0,49% circa a metà giornata, Francoforte lo 0,4%. Piatta Parigi. In ribasso anche Madrid -0,4% dopo l’esito del voto anticipato che non ha sciolto alcun dubbio. Londra, ad un mese esatto dalle elezioni, perde mezzo punto.
Ancora tensioni sul mercato obbligazionario che oggi non avrà il punto di riferimento degli operatori americani, assenti per il Veteran’s Day. Il rendimento dei Btp, alla vigilia della ripresa delle aste, sale oltre l’1,24%, ai massimi da metà settembre dopo aver, però, superato (1,35%) di nuovo in mattinata il tasso dei decennali greci che offrono un rendimento dell’1,32%. Oscillazioni minori per i titoli tedeschi e francesi, per cui lo spread è salito sui 160 punti in una situazione di mercato in fermento: i rendimenti dei Treasury Note si sono portati la settimana scorsa ai livelli più alti degli ultimi tre mesi.
Altra doccia fredda è arrivata dalla produzione industriale italiana a settembre: l’indice ha registrato una flessione dello 0,4% rispetto ad agosto. Corretto per gli effetti di calendario, il dato è diminuito in termini tendenziali del 2,1%. Il cambio euro/dollaro viaggia sui minimi delle ultime quattro settimane, poco sopra quota 1,10%.
Il petrolio Brent perde l’1,3% a 61,70 dollari il barile, dopo aver chiuso la settimana con un rialzo dell’1,4%. Eni cede lo 0,82%, Saipem -1,22% ha comunicato stamattina di aver siglato un accordo strategico con la coreana Daewoo per lo sviluppo di iniziative nella liquefazione gas.
Sui mercati azionari finisce sotto pressione il lusso, condizionato dalla situazione drammatica di Hong Kong. Moncler lascia sul terreno il 2%, Ferragamo -0,9%. Vendite anche sulle banche: Ubi Banca -1,7%. Deutsche Bank taglia il target price a 2,4 euro. Unicredit -1%. HSBC alza il target price a 14,8 euro, resta Buy. Bper Banca invece +0,57%, HSBC alza il target price a 4,85 euro. Tiene il risparmio gestito: Banca Mediolanum +1,8%:
In ribasso Telecom Italia in calo dell’1,9%, dopo il rialzo di venerdì sull’ipotesi di spinoff del datacenter e intesa con Google Cloud. Ma alcuni fondi statunitensi non sono a favore dell’aggregazione con Open Fiber in quanto l’operazione potrebbe essere bloccata dall’Antitrust.
FCA -1%, Jefferies ha portato il target a 17 euro. Exor -0,25%. La controllata Partner Re, una compagnia di riassicurazione, ha diffuso dati del trimestre superiori alle aspettative.
Bene Salini Impregilo +3,6% dopo che la società ha annunciato di essere in shortlist per la costruzione del progetto Sydney Gateway; il valore complessivo del progetto è di circa 1,5 miliardi di euro. In ribasso Fincantieri -2,6% dopo i dati diffusi venerdì.
Tra i sottili bene Zignago Vetro +2,5% a 10,76. dopo i risultati e l’upgrade di Equita a ‘buy’, target 12,6 euro.