L’indice regionale MSCI Asia Pacific in fine giornata sta guadagnando lo 0,4%, dopo che – paradossalmente – le vendite al dettaglio americane sono risultate inferiori alle attese, ciò che allontana, secondo l’incerta logica dei mercati, il rialzo dei tassi-guida da parte della Fed. Anche Tokyo è salita, dopo la forte (ma peraltro attesa) caduta del Pil, perché ci si attendono politiche monetarie ancora espansionistiche da parte della banca centrale giapponese. L’indice asiatico segna un p/e di 13,5 contro il 16.3 per lo S&P 500 e 15 per lo Stoxx Europe 600.
Ogni segnale di mantenimento di tassi bassi e di creazione di moneta da parte delle banche centrali è di solito favorevole all’oro, data la diffusa idea che l’espansionismo monetario porti a maggiore inflazione. Puntualmente, l’oro è salito (fino alla prossima delusione) e segna 1314 $/oncia. Il petrolio, a 97,4 $/b è solo leggermente più forte (WTI), mentre euro (1,336 contro dollaro) e yen (102,6) sono poco variati.