Un altro record di Wall Street favorisce la fase di consolidamento su alti livelli dei mercati asiatici. L’indice regionale MSCI Asia Pacific è all’incirca sulle quotazioni di ieri, ma Shanghai cresce dell’1,5% dopo che l’indice Pmi privato (della HSBC-Markit) è salito a quota 52 in luglio, oltre il livello di 51 previsto dagli analisti.
Si diffonde la convinzione che la Cina ce la farà a rispettare l’obiettivo di crescita del 7,5% e aumenta il numero di indicatori che suggerisce come il rallentamento dell’ultimo anno rappresenti uno scalare di marcia e non un’involuzione del ciclo.
L’oro, che non ama le buone notizie sull’economia (queste fanno presagire aumenti dei tassi e rendono quindi il metallo giallo – che non paga né interessi né dividendi – meno attraente rispetto alle alternative), sta tornando sotto quota 1300 e quota nel primo pomeriggio giapponese 1299,5 $/oncia.
In campo valutario l’euro è stabile su 1,346 e così lo yen: 101,5 contro dollaro. Il petrolio WTI segna 103,1 $/b, sui livelli di ieri sera.