Saipem affonda in Borsa dopo la pubblicazione dei conti del primo semestre su cui pesano l’effetto della pandemia da Covid-19, il petrolio sottozero e alcune svalutazioni effettuate nel periodo. Il titolo ha avviato le contrattazioni in ribasso del 3,8%, ma pochi minuti dopo le azioni sono entrate in asta di volatilità e alle 10.50 segnano un ribasso teorico del 11,1%, piazzandosi in fondo al Ftse Mib.
A scatenare le vendite, come detto, sono i risultati dei primi sei mesi del 2020, che mostrano una perdita netta pari a 885 milioni di euro che si confronta con i 14 milioni di utile registrati nello stesso periodo del 2019, e una perdita adjusted di 132 milioni di euro, rispetto ad un utile di 60 milioni di euro nel 2019, dovute soprattutto a voci non ricorrenti (special items), rappresentate da svalutazioni e oneri per 753 milioni di euro (svalutazioni e oneri da riorganizzazione per 46 milioni di euro nel primo semestre del 2019).
I ricavi della società sono calati da 4,51 a 3,67 miliardi di euro, mentre il margine operativo lordo si è attestato a 271 milioni (era a 574 milioni), con una perdita operativa di 711 milioni a fronte di un analogo utile operativo precedente di 262 milioni. È invece positivo di 42 milioni il risultato operativo rettificato, a fronte di un analogo dato precedente positivo per 308 milioni.
Gli investimenti tecnici del primo semestre ammontano a 195 milioni di euro (135 milioni di euro nel primo semestre del 2019), di cui 136 milioni nel secondo trimestre; l’indebitamento finanziario netto comprensivo di lease liability IFRS16 al 30 giugno 2020 è di 1,360 miliardi di euro, mentre l’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 30 giugno 2020 è pari a 901 milioni di euro (472 milioni di euro al 31 dicembre 2019).
Buone notizie arrivano in merito al portafoglio ordini, che ha raggiunto un “nuovo massimo grazie alle importanti acquisizioni nel semestre per circa 4,8 miliardi”, sottolinea Saipem. A livello complessivo il portafoglio ordini tocca quindi quota 26 miliardi di euro (oltre 70% della porzione E&C non legato al petrolio) grazie alle nuove acquisizioni pari a 1,3 volte i ricavi del semestre (2,6 volte i ricavi del trimestre).
“Il rafforzamento finanziario e patrimoniale realizzato negli ultimi anni, il tempestivo orientamento del business verso la transizione energetica, la dimensione e diversificazione del portafoglio ordini e la adeguatezza degli asset assicurano a Saipem un chiaro posizionamento di mercato. Inoltre, garantiscono una solida base alle strategie impostate per affrontare le conseguenze della pandemia e le ulteriori sfide future e cogliere le opportunità al fine di svolgere un ruolo da protagonisti nella fase di ripresa post Covid – 19”, ha affermato Stefano Cao, ceo di Saipem.
“Nonostante il contesto economico generale fortemente condizionato dalla protratta crisi sanitaria – ha continuato il manager – le attività di esecuzione dei nostri progetti nel mondo sono proseguite, pur tenendo conto dei limiti alla mobilità, della riprogrammazione di alcune attività e della priorità di garantire la salute delle persone. Il backlog è solido – sensibilmente accresciuto durante questo difficile periodo – e la liquidità consistente, ulteriormente rafforzata dalla nuova emissione obbligazionaria di inizio luglio.”