Continua il crollo verticale di Saipem a Piazza Affari. A fine mattinata le azioni della società d’impiantistica del gruppo Eni perdono in Borsa oltre sette punti (a 30,27 euro), dopo aver registrato in apertura un -14%. Il titolo è nettamente in coda al Ftse Mib, che negli stessi minuti viaggia invece in territorio positivo. Scambi altissimi: già superiori al doppio della media giornaliera dell’ultimo mese.
La quotazione sconta le conseguenze dello scandalo in Algeria che ha portato l’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, a rivoluzionare i vertici della società controllata. Ieri Saipem ha comunicato le dimissioni del vicepresidente e Ceo, Pietro Franco Tali, e la sospensione cautelare del chief operating officer dell’area engineering&construction, Pietro Varone. Entrambi gli incarichi sono stati affidati al consigliere non esecutivo Umberto Vergine.
La decisione è stata presa “a seguito della notifica di un’informazione di garanzia a Saipem spa nell’ambito di un’indagine avviata dalla procura di Milano” su presunti reati di corruzione commessi “entro il 2009 e relativi ad alcuni contratti stipulati in Algeria”. Ha rassegnato le dimissioni anche il direttore finanziario di Eni, Alessandro Bernini, che all’epoca dei fatti svolgeva lo stesso ruolo in Saipem.
Tali si è detto “convinto che l’attività della società si sia sempre svolta nel rispetto delle leggi applicabili, delle procedure interne, del codice etico e del modello 231 e che la società si difenderà nelle sedi opportune”.