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Borsa: risorgono i petroliferi, crolla Cattolica, bene Fca

FIRSTonline

Ennesima giornata positiva per Milano. Piazza Affari è il miglior listino d’Europa, grazie allo sprint dei petroliferi – Tenaris in testa – e all’ottima prestazione di Atlantia. In chiusura il Ftse Mib segna +1,06% puntando i 23mila punti (22.934), nonostante il lieve rialzo dello spread, che archivia la seduta a 145,6 punti base (+1,81%), e un cambio euro/dollaro sostanzialmente stabile a 1,164 punti. Tre i driver che hanno dato pepe a una giornata di festività in cui i volumi sono tradizionalmente più bassi: la fusione Fca-Psa, il rally dei petroliferi e il caso Cattolica assicurazioni. 

Nel giorno in cui parte il Quantitative Easing 2 e in cui comincia l’era di Christine Lagarde alla guida della Banca Centrale Europea, i listini del vecchio continente danno il benvenuto alla nuova arrivata con una scia di rialzi incoraggiati anche dai nuovi record di Wall Street: Francoforte (+0,68%), Madrid (+0,62%). In salita anche Parigi (+0,48%), dove Psa recupera parte del terreno perso ieri (-12,8%), salendo del 2,9%. Bene anche Londra (+0,74%).

Oltreoceano Wall Street viaggia col vento in poppa sulla scia dell’ottimo rapporto sull’occupazione Usa e dei dati Ism e Pmi che hanno evidenziato una crescita dell’attività   manifatturiera ad ottobre. Nel dettaglio, l’indice Ism è salito a 48,3 punti dai 47,8 punti di settembre; mentre l’indice Pmi ha registrato un rialzo a 51,3 dai 51,1 punti del mese precedente e della stima flash. Entrambi hanno però mancato le attese degli analisti. Per quanto riguarda l’occupazione, il mese scorso l’economia americana ha aggiunto 128.000 posti di lavoro, mentre la disoccupazione è salita al 3,6% dal 3,5%. Il mercato azionario sembra aver ampiamente gradito i dati macro arrivati oggi. In apertura sia lo S&P 500 che il Nasdaq hanno toccato nuovi massimi: +0,78% a quota 3.060,80 punti per il primo, +0,84% a quota 8.362,16 punti per l’indice tecnologico. In forte rialzo anche il Dow Jones (+0,9%). Dagli Usa occorre segnalare anche lo shopping di Google (+0,3%) che ha acquisito Fitbit (+15,1%), il produttore statunitense di dispositivi indossabili per il fitness, ad un prezzo pari a 7,35 dollari per azione, per un valore complessivo di circa 2,1 miliardi di dollari. 

Tornando a Piazza Affari il rialzo dei prezzi del petrolio (Brent +0,6% a 60,61 dollari al barile, Wti +0,3% a 55,25 dollari) innesca il rally dei titoli del comparto. A guidare la volata è Tenaris (+8,5%) che rimbalza dopo la brusca caduta di ieri (-3%) dovuta alla diffusione dei conti del terzo trimestre chiuso con utili in calo del 59% a 101 milioni ed ebitda in ribasso del 18% a 322 milioni. Sugli scudi Saipem (+2,44%) ed Eni (+1%). 

Tra i titoli migliori c’è anche Atlantia (+3,25%) che festeggia la lettera inviata ieri da Lufthansa ai vertici di Fs e del Mise con la quale si è fatta avanti per partecipare al salvataggio di Alitalia con un impegno economico fino a quasi 200 milioni di euro. 

A Milano gli occhi degli investitori sono però ancora tutti su Fca che dopo un’apertura incerta chiude la giornata in rialzo dello 0,59%. Da inizio settimana il titolo ha guadagnato oltre il 18% sull’onda delle indiscrezioni prima e dell’annuncio poi delle trattative con Psa per realizzare una fusione alla pari che porterà alla nascita del quarto gruppo auto al mondo dietro a Toyota, Volkswagen e Renault Nissan. La società, per altro, prima dell’operazione dovrebbe distribuire 5,5 miliardi di euro di dividendi oltre che la partecipazione in Comau. Peugeot, invece, darà ai propri azionisti i titoli di Faurecia, della quale detiene il 46% del capitale. 

Le novità su Fca fanno bene anche agli altri titoli della galassia Agnelli. Dopo il boom registrato ieri da Exor, oggi è Cnh a mettersi in evidenza (+2,4%). La società ha annunciato la vendita a Bapcor della sua attività Truckline, uno dei maggiori rivenditori e distributori australiani di ricambi e accessori aftermarket per veicoli commerciali (autocarri e rimorchi) di tutte le marche europee, nordamericane e giapponesi. 

Giornata positiva anche per le banche con Unicredit e Intesa, in rialzo rispettivamente dell’1,37% e dello 1,2% e Finecobank che cresce del 2,77%. Titolo peggiore è Recordati (-1,78%) all’indomani della diffusione dei conti dei primi nove mesi, nonostante l’utile netto sia salito del 6,6% a 253,7 milioni. 

Fuori dal paniere principale continua a far discutere il caso Cattolica Assicurazioni, il cui cda riunitosi il 31 ottobre in seduta straordinaria ha deciso di revocare le deleghe all’amministratore delegato Alberto Minali, conferendole al direttore generale, Carlo Ferraresi, nonostante l’ormai ex ceo avesse ottenuto ottimi risultati spingendo l’utile di Cattolica ai massimi degli ultimi dieci anni. “Con questa comunicazione vi informo che il consiglio di amministrazione ha deciso di revocarmi le deleghe di amministratore delegato – scrive Minali in una delega ai suoi ex dipendenti – Non serbo rancore nei confronti di coloro che mi hanno tolto la fiducia professionale, convinto che si tratti di una decisione profondamente sbagliata”. “Ho appreso questa notizia nella stessa sessione consigliare – aggiunge – non senza sorpresa e con quel senso di amarezza che si sperimenta quando si sa, in coscienza, di aver compiuto il proprio dovere professionale”. Per il momento gli investitori sembrano condividere la sua posizione, con il titolo che chiude in ribasso del 4,4% a 7,47 euro tornando ai livelli del 2017, prima che Warren Buffett entrasse nel capitale della società, facendo volare il valore delle azioni.

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