L’economia italiana avanza ma fatica a decollare. Secondo la nota mensile dell’Istat, “in Italia i segnali di dinamicità provenienti dal lato dell’offerta e dal commercio estero stentano a rafforzarsi”. Perde colpi in questa cornice Piazza Affari: l’indice Ftse Mib si è portato dopo le 12 in terreno positivo (+0,03%), sui massimi di ieri, attorno a quota 21.150 punti. Deboli gli altri listini dell’eurozona, con perdite tra lo 0,1% e l’0,2%. Lieve incremento per Londra.
I mercati sono in attesa della vittoria probabile di Emmanuel Macron al ballottaggio delle elezioni francesi. Prosegue la discesa dei rendimenti del Bund tedesco a 10 anni (0,37%) e a ruota del Btp a 2,21%. Lo spread si riduce a 182 punti. Giù anche la forbice tra gli Oat e i titoli tedeschi, a 44 punti base.
A poche ore dai dati sull’occupazione Usa l’euro ripiega a 1,096 su dollaro, dopo aver sfiorato ieri quota 1,10, un’importante resistenza grafica. Il membro del comitato esecutivo della Bce Peter Praet ha accennato alla possibilità di un ritocco dei tassi di interesse anche prima della fine del Qe.
Tenta di rialzare la testa il prezzo del greggio, dopo la seduta nera di ieri, quando le quotazioni dell’oro nero hanno perso quasi il 5%, registrando nuovi minimi dallo scorso novembre. Il Brent, che era sceso ieri sotto i 47 dollari al barile, si sta avvicinando di nuovo ai 49 dollari al barile (+0,39%). Il Wti, contratto con consegna a giugno, registra un progresso dello 0,5%, portandosi a 45,76 dollari al barile.
Eni ha annullato le perdite iniziali, Saipem -0,1%, Tenaris +0,4%.
Frena la corsa delle banche dopo l’euforia di ieri. Unicredit cede lo 0,7%. Sale invece Intesa (+0,7%), in attesa della pubblicazione dei conti del trimestre nel pomeriggio. Ubi -0,5%.
Nel risparmio gestito avanza Anima: +1,7%, a 6,185 euro, massimo degli ultimi 12 mesi, dopo la diffusione dei dati del primo trimestre 2017, chiuso con un utile netto consolidato in crescita del 19%.
Il titolo top è Ferrari (+1,5%), al nuovo record storico. Il Cavallino ha chiuso il primo trimestre con un utile netto adjusted in rialzo del 60,1%, a 124 milioni, e ha confermato l’outlook sul 2017.
Arretra invece Moncler (-3%) nonostante abbia chiuso il primo trimestre con ricavi in crescita del 16%, a 276,2 milioni (+15% a cambi costanti), grazie, in particolare, alla spinta del canale retail e, dal punto di vista geografico, alla crescita del mercato europeo.
Realizzi sulle utilities e le società che operano in settori regolati: Enel -0,3%, Terna -0,6% e Snam -0,2%. Sale invece Italgas (+1,5%) dopo la pubblicazione dei dati del trimestre, superiori alle aspettative.
Quasi Piatta Telecom Italia (-0,1%). Tra gli industriali rallenta Leonardo (-0,5%), che era partita segnando nuovi massimi dal 2008. Stm -0,6%, FiatChrysler -1%.
Continuano i realizzi sulla Juventus (-4%). Giù anche Technogym (-2,4%).