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Borsa, rally d’agosto 10 anni dopo il crack dei mutui subprime

Il 9 agosto del 2007 Bnp Paribas comunicava che,a causa della crisi di liquidità, erano stati sospesi i riscatti di alcuni fondi investiti in titoli subprime: era il primo segnale della crisi finanziaria incombente – Oggi invece in Borsa è tornato il Toro e il sistema finanziario appare più solido – A Piazza Affari va in onda l’ultimatum a Vivendi

Borsa, rally d’agosto 10 anni dopo il crack dei mutui subprime

Il 9 agosto 2007 un comunicato di Bnp Paribas informò gli operatori che, causa “una complessa evaporazione di liquidità”, erano stati sospesi i riscatti delle quote di alcuni fondi investititi in titoli subprime. Prese così il via la peggior crisi finanziaria degli ultimi 70 anni che, per alcuni versi (vedi il Pil italiano) non è ancora del tutto superata. Ma il mondo del credito, anche grazie alla severa dose di multe erogate dalle autorità, specie Usa (oltre 150 miliardi di dollari) appare oggi assai più solido, senz’altro in grado di sostenere il rally di inizio agosto.

Stamane infatti i mercati finanziari hanno aperto all’insegna del Toro sotto la spinta dei buoni dati del mercato del lavoro Usa annunciati venerdì: 209 mila nuovi posti di lavoro, tasso di disoccupazione sceso al 4,3%, notizie che hanno sostenuto Wall Street (Dow Jones sopra i 22 mila punti) e ridimensionato le perdite del dollaro che venerdì ha guadagnato di botto l’1% nei confronti dell’euro, trattato oggi in Asia a 1,17985 contro il massimo a 1,187 della chiusura di giovedì.

L’AUTO SPINGE TOKYO, PYONGYANG NON FRENA LA COREA

In rialzo tutti i listini asiatici. Sale Tokyo (+0,6%), sostenuta dai titoli dell’auto. Venerdì Toyota e Mazda hanno annunciato uno scambio di azioni e un investimento comune in Usa, probabilmente nella sunbelt, ovvero negli Stati del Sud, refrattari al sindacato come ha confermato il no degli operai Nissan alla costituzione di un presidio dell’Uaw nell’impianto di Canton (Mississippi).

Idem Shanghai (+0,4%). In terreno positivo anche Sidney (+1%) grazie al boom degli acquisti di ferro da parte della Cina. Il Kospi coreano avanza dello 0,5%: il presidente Moon ha accolto con soddisfazione le sanzioni votate dal Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite contro Pyongyang.

MILANO DIFENDE IL PRIMATO , VERTICE SUL PETROLIO

Il rally promette di proseguire sui listini europei, già sostenuti dall’ottima performance italiana. L’indice FtseMib ha messo a segno la scorsa settimana un rialzo del 2,3%. La performance da inizio anno è del 14%, il doppio di quanto realizzato da Francoforte e Parigi.

Stamane i dati sulla produzione industriale tedesca dovrebbero confermare l’ottimo momento della più importante economia dell’Eurozona, un test significativo per le prossime decisioni della Bce in materia di costo del denaro. Venerdì saranno comunicati i dati sull’inflazione dell’Eurozona.

Attesa per il meeting di oggi ad Abu Dhabi tra i produttori Opec e Non Opec. I paesi produttori faranno il punto sull’adesione all’intesa sui tagli, che è stata rispettata da molti ma non da tutti. Tra questi, i più indisciplinati l’Iraq, il Kazakhstan, gli Emirati Arabi Uniti, la Libia e la Nigeria.

Stamane il petrolio conferma i progressi di fine settimana: Brent a quota 52,37 dollari , Wti a 49,23.

AFFAIRE TELECOM: VIVENDI ALLE STRETTE

A Piazza Affari i riflettori saranno concentrati sull’affaire Telecom. Oggi o al più tardi domani Vivendi dovrà rispondere alla nuova richiesta di chiarimenti della Consob. In particolare, il gruppo francese dovrà dire se esercita, anche sotto forma di “influenza dominante”, il controllo sull’ex incumbent delle tlc italiane. È probabile che Vivendi, sollecitata attraverso l’Autorité des marchés financiers francese, risponderà di no, ma questo non fermerà l’istruttoria della commissione italiana.

Due sono le possibili conseguenze in caso di risposta positiva: l’obbligo di consolidamento del debito e la notifica del golden power, ovvero la legittimazione a intervenire del governo italiano. Altro tema di conflitto, la jv tra Tim e Canal Plus annunciata dal presidente Arnaud de Puyfontaine, su cui l’Agcom è pronta ad alzare un veto se prima non verrà risolto il nodo della contemporanea partecipazione di Vivendi in Mediaset e in Telecom.

IN PIAZZA AFFARI RIFLETTORI SU BANCO BPM

Attenzione anche a Banco Bpm dopo l’accordo per la cessione di Aletti Gestielle ad Anima. L’operazione, avvenuta al prezzo di 700 milioni di euro per il 100% della società, porterà nelle casse di Banco Bpm 400 milioni di euro, comprensivi di altri pagamenti. Secondo gli analisti di Equita ci saranno forti benefici anche per Anima, pari a circa 2 euro per azione.

ALL’ASTA I BOT ANNUALI. PARTE LA GARA PER ALITALIA

Quasi vuota l’agenda dei mercati, ormai in piena atmosfera vacanziera. Volge ai termine la stagione delle trimestrali. In Usa saranno approvati i conti di Disney, in Europa toccherà a Abn ed e.On. Domani si riunirà il Cda di Banca Ifis per l’approvazione dei conti.

Non si terrà per tutta la settimana la sessione after hours di Borsa italiana. Il dato più rilevante sarà l’asta dei Bot annuali che si terrà giovedì. Non ci sarà invece l’asta per i titoli a medio e lungo termine. Sul fronte macro attenzione ai dati della produzione industriale italiana (mercoledì) e della bilancia commerciale (giovedì).

Da oggi alla mezzanotte del 15 settembre potranno essere presentate le manifestazioni di interesse per Alitalia.

BREXIT: LONDRA ACCETTA DI PAGARE 40 MILIARDI

In Europa potrebbe esserci una svolta per la Brexit. Il Sunday Telegraph scrive che Londra avrebbe dato la propria disponibilità a pagare fino a 40 miliardi di euro all’Ue per saldare il conto del divorzio dalla Ue ma a patto che Bruxelles accetti di negoziare l’accordo economico nel contesto di un’intesa sulle relazioni future che comprenda anche un accordo sul commercio.

Ma su Londra pesa la spada di Damocle del clearing. Il Parlamento europeo, scrive il Financial Times, si appresta a votare nuove regole per le attività di post trading sui titoli dell’eurozona imponendo l’obbligo che si svolgano in territorio Ue privando la City della sua maggior fonte di entrate.

La buona intonazione di Wall Street potrebbe essere invece accentuata dalle dichiarazioni di Gary Cohn, presidente del National economici council e candidato favorito per la successione a Janet Yellen nel 2018: Cohn ha detto che è in via di definizione un provvedimento per favorire il rientro dei capitali delle multinazionali posteggiati all’estero.

Da segnalare l’inizio della visita del vicepresidente Usa Mike Spence in Sud America. Al centro dei colloqui la crisi in Venezuela ma anche il taglio dei contributi per la guerra alla droga in centro America. Oggi i Pasi del Mercosur hanno deciso di sospendere le relazioni commerciali con Caracas.

Vigila rovente delle elezioni di domani in Kenya: a confronto il presidente uscente Uhuru Kenyatta e lo sfidante, l’ex premier Raila Odinga. Nelle precedenti elezioni, dopo il voto ci furono 1.200 morti.

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