Le Borse europee tentano di rialzare la testa. Ma lo spread, che secondo il ministro Pier Carlo Padoan ci ricorda “sgarbatamente” l’emergenza del debito, si mantiene sopra i livelli di guardia.
L’indice FtseMib a metà seduta è in lieve rialzo (+0,15%), a quota 18.700 punti, in linea con Parigi. Meglio Francoforte e Londra, avanti dello 0,4%. Quasi invariata Madrid.
Lo spread tra BTp e Bund ha aperto sui livelli di ieri, a 201 punti base, per poi assestarsi a 198 punti, anche a causa della discesa del rendimento del Bund decennale tedesco a 0,35%, il livello più basso delle ultime tre settimane dopo che la produzione industriale tedesca di dicembre è risultata in calo del 3% rispetto al mese precedente. È la contrazione più ampia dal 2009. Lo spread Francia/Germania si amplia a 75 punti base, il livello più alto dal 2013. Il Btp a 10 anni è scambiato a un rendimento del 2,34%, dal 2,36% di ieri.
Torna a salire a gennaio il debito Target2 dell’Italia, portandosi ad un nuovo massimo storico e aggiornando il precedente record, registrato lo scorso novembre. Secondo i dati mensili sugli aggregati di bilancio di Bankitalia, alla fine di gennaio le passività del Paese sul sistema di pagamento dell’Eurosistema risultavano pari a 364,733 miliardi di euro, rispetto ai 356,559 di dicembre. A novembre il debito Target2 era ammontato a 358,612 miliardi. Secondo via Nazionale tra le sue cause dell’aumento figura il riposizionamento degli investitori domestici verso i fondi comuni, spesso domiciliati all’estero, alla ricerca di rendimenti più elevati ma “non appaiono correlati a modifiche recenti del clima di fiducia”.
L’euro perde ancora terreno, il cambio con il dollaro è indicato a 1,067 dalla chiusura di ieri a 1,075. Dopo avere perso ieri quasi il 2%, il Brent stamattina è poco mosso con la quotazione a 55,7 dollari al barile (+0,1%). Eni sale dello 0,7%, Saipem +1,3%.
Oro in assestamento sui massimi degli ultimi tre mesi a 1.233 dollari/oncia.
Prende quota Unicredit: +1,37% a 12,39 euro. Ubs conferma la raccomandazione Neutral e fissa il target price dopo lo stacco dei diritti a 13,2 euro. Il diritto perde il 2,3%.
Banco Bpm -3,3%, Ubi -0,6%, Intesa -0,5%. Invariata Generali: “La compagnia non ha nulla da cui difendersi” ha detto il presidente di Intesa, Gian Maria Gros-Pietro. “Se ci sarà una valutazione di opportunità a fare delle combinazioni con Generali lo faremo sapere e allora il mercato potrà giudicare”.
Poste Italiane +0,8%: Mediobanca alza il target price a 8,6 euro da 7,7 euro, confermato Outperform.
Sul listino milanese è di nuovo sotto tiro FiatChrysler. Il titolo tratta a -0,85%, in forte recupero dopo aver segnato un calo superiore al 5% (minimo a quota 9,435 euro). Il ribasso è stato provocato dalla notizia che la magistratura francese ha preannunciato l’avvio di un’indagine per presunte manipolazioni delle emissioni di alcuni motori diesel.
Fca, dopo aver ribadito che i suoi veicoli sono conformi alle normative sulle emissioni, ha espresso “le sue più ampie riserve in merito a test effettuati su un singolo esemplare del modello interessato e secondo metodologie di prova non previste dalle normative attuali”. Altra notizia negativa: le immatricolazioni di Fca in Brasile sono diminuiti nel complesso del 24,4% a 17,5 mila unità, mentre il marchio Jeep è cresciuto del 16%.
Avanza ancora Cnh Industrial (+0,4%): Goldman Sachs alza il target price a 12,4 dollari da 11,2 dollari, confermato il giudizio Buy.
Tra gli altri industriali, Prysmian +0,8%: Hsbc alza il target price a 30 euro da 27 euro, confermato il giudizio Buy. Leonardo sale dello 0,9%, StM +2%.