Wall Street viaggia a livelli record, mentre i listini europei chiudono contrastati l’ultima seduta a pieni ranghi prima del Natale. Piazza Affari è la peggiore, -0,44%, 23.898 punti, soprattutto a causa di Atlantia, -4,85%, messa ko dalle modifiche nel Milleproroghe e dal rischio di perdita dell’indennizzo nel caso di revoca delle concessioni ad Aspi. La piazza milanese domani sarà chiusa e riaprirà i battenti venerdì, in una settimana cortissima e dopo che la scorsa ottava era stata archiviata con una crescita del 3%.
Le vendite prevalgono a Francoforte -0,15% e Madrid -0,22%, con le banche spagnole sotto pressione, mentre sono positive Parigi +0,13%, Londra +0,53% e Zurigo +0,45%.
La Borsa di New York sta volando alto con Boeing, +2,65%, dopo le dimissioni del ceo, Dennis Muilenburg al termine di un anno orribile, a causa di due incidenti mortali del jet 737 Max. Bene Apple, +1,5% che trascina il settore tech.
Il rally di Wall Street non conosce tregua grazie ai passi avanti nella trattativa commerciale fra Usa e Cina, mentre Donald Trump conferma che l’accordo di fase uno sarà firmato molto presto e Pechino riduce temporaneamente i dazi in entrata su 859 prodotti (soprattuto alimentari e tecnologici), inclusi quelli americani, a partire dal 1 gennaio 2020.
L’euro-dollaro è poco mosso, con il cambio intorno a 1,109. Balzo della moneta unica sulla sterlina a 0,8588 (+0,74%). L’oro è in progresso dello 0,37% e si muove in area 1.486,45 dollari l’oncia. Il petrolio cambia segno e passa in positivo. Brent +0,42%, 66,42 dollari al barile.
La seduta è negativa per l’obbligazionario italiano: lo spread con il decennale tedesco sale infatti a 167 punti base (+1,47%) e il rendimento del Btp si porta a 1,42%.
Una correzione che pesa moderatamente sulle banche, oggi in leggero calo. La peggiore è Unicredit -0,89%. Segna uno dei maggiori ribassi la Juventus, -1,7% dopo la sconfitta con la Lazio (+3,78%) che conquista la Supercoppa italiana. Per quanto riguarda la società bianconera questa mattina sono stati venduti per complessivi 2,7 milioni di euro tutti i diritti per l’aumento di capitale che non erano stati esercitati nel periodo di adesione.
Male Hera -1,88%; Generali -1,55%; Poste -1,29%; Fca -1,05%.
Gli acquisti premiano Buzzi +1,69%; Nexi +1,53%; Banca Generali +1,52%, che torna sul Ftse Mib occupando il posto che prima era di Unipolsai (-3,33%).
Bene Cnh +1,11 e Leonardo +1,13%%.
Fuori dal paniere principale Orsero, -1,88% soffre il passaggio dall’Aim al segmento Star.