Avvio di settimana positivo per le Borse europee che rimbalzano dopo i cali della scorsa settimana. I mercati sono in attesa del doppio appuntamento con le banche centrali di mercoledì quando sia la Federal Reserve sia la Bank of Japan decideranno sui tassi: solo una minoranza degli economisti pensa che il costo del denaro verrà aumentato a settembre.
Il Ftse Mib segna un rialzo dell’1,28%, nel giorno in cui pesa comunque a livello tecnico lo stacco degli acconti di dividendo di Eni e Stm. Miglior piazza europea è Londra +1,54%, seguita da Parigi +1,43% e da Francoforte +0,95%. L’Asia ha chiuso in rialzo con Shanghai +0,77% e Shenzhen ha guadagnato invece +1,06%, Hang Seng + 0,92%. Tokyo si è invece fermata per festività.
Wall Street, che conferma la buona intonazione dell’apertura, sostiene i mercati europei, complice il buon andamento del petrolio. Il Brent sale del 2% a 46,82 dollari al barile e il Wti del 2,18% a 43,97 dollari al barile. Il petrolio è spinto dall’attesa dell’accordo tra i produttori durante il meeting del prossimo 27 settembre ad Algeri e dalla mancata ripresa dell’export dalla Libia. Il cambio euro dollaro è a 1,1177 (+0,21%). Lo spread Btp-bund chiude a 130 punti base (-2,25%) e rendimento all’1,32%. Sul fronte macroeconomico la giornata è povera di dati. E’ salito sopra le stime l’indice Nahb del mercato immobiliare, a 65 punti.
A Piazza Affari miglior titolo è Unicredit +4,32% nel giorno in cui scadono i termini per la presentazione delle manifestazioni di interesse per Pioneer. Tra gli interessati in prima fila Poste (con Cdp e Anima) a seguire Axa, Amundi, Macquarie, Franklin e Aberdeen.
In evidenza anche Azimut +4,01%, Unipol +3,82%, Yoox +3,46% e Mediaset +3,39%. In fondo al Ftse Mib Banco Popolare -2,24%, Eni -1,63%, su cui pesa lo stacco tecnico dell’anticipo del dividendo, Ubi Banca -1,2%, Bmps -0,99% nonostante le rassicurazioni del presidente del Consiglio Renzi sulle condizioni per completare il riassetto in tempi brevi.
Fuori dal Ftse Mib da segnalare anche Ovs +6,57% che in consorzio con altri soggetti è uscita stamattina allo scoperto con un’offerta da 56 milioni di franchi per Charles Voegele, catena di negozi della Svizzera da tempo in difficoltà finanziarie. L’offerta dovrebbe andare dal 26 ottobre fino al 23 novembre, l’operazione dovrebbe chiudersi entro fine anno.
Sempre tra i titoli a minor capitalizzazione, La Doria scivola dello 0,57% dopo aver rivisto al ribasso le stime per il 2016 ma anche per il 2017 e 2018 a causa del permanere della deflazione sui prezzi di vendita, dell’incremento del costo di alcune materie prime e degli effetti della Brexit.