Gli stress test, come temuto, non hanno spazzato via le incertezze sul sistema bancario. È l’unica certezza in un orizzonte che segnala la massima confusione a giudicare dall’altalena dei prezzi nel comparto del credito (Eurostoxx -1,6%). A Milano l’indice Ftse Mib arretra dello 0,7%, attorno a quota 16,700 punti, dopo un avvio al rialzo fino a +1,4%. Nel corso della seduta sono andati in fumo i guadagni delle aziende di credito, non solo in Italia. L’indice Stoxx europeo delle banche scende dello 0,6% (da un rialzo iniziale dell’1,3%). Resta positiva Francoforte (+0,4%), in ribasso Parigi (-0,4%) e Madrid (-0,7%). Invariata Londra.
Non teme ondate di vendite Monte Paschi (+4,09%): piacciono al mercato le garanzie offerte dal piano di rilancio basato sulla cessione di tutti i crediti deteriorati e su un successivo aumento di capitale da 5 miliardi di euro.
Al contrario precipita Unicredit (-7,5%) che pure aveva registrato in avvio un rialzo del 3%. Dopo gli stress test, scrive Equita, “cresce ulteriormente la pressione per ricapitalizzare”. Per Ubs sarà necessario un aumento di 5-6 miliardi. Perdono colpi anche gli altri titoli, compresi i promossi agli stress test. Ubi lascia sul terreno il 5,1%, Banca Pop.Emilia -3,2%, Pop.Milano -1,9%.
Le vendite hanno colpito anche Intesa (-2,6%), nonostante sia risultata agli stress test la banca più solida in Europa. Sale invece il Banco Popolare (+0,6%).
Fuori dal mondo del credito sale Snam nel giorno dell’assemblea (+0,6%). L’imprenditore delle ceramiche Romano Minozzi ha aumenta la partecipazione nella società del trasporto del gas passando dal 3% al 4,29 del capitale.
Arretra Mediaset (-0,5%): in un’intervista il Ceo di Vivendi ha detto che il gruppo francese può anche non fare nessun accordo con la società italiana delle tv, la quale invece ribadisce il carattere vincolante del contratto firmato fra i due gruppi a maggio. “Ma allora – commenta Arnaud de Puyfontaine – ci era stata offerta una Ferrari che si è rivelata una Fiat Punto”.
Il Brent perde l’1% a 43,1 dollari al barile. Eni sale dello 0,1%, Saipem-0,1%. Fra gli industriali salgono Buzzi (+1,2%), Prysmian (+1,2%) e Cnh Industrial (+1,4%).