Quello tra Borsa e imprese è sempre stato un rapporto di amore e odio. Negli ultimi anni però, complici le difficoltà economico-finanziarie vissute a livello nazionale e internazionale, le quotazioni sulla Borsa di Milano si sono ridotte all’osso. Basti pensare che nel triennio 2018-2020, su Mta e Star hanno debuttato solo nove società, mentre nel primo semestre del 2021 le nuove matricole sono state in tutto tre. Poche, troppo poche, per un mercato che, dopo l’ingresso nel sistema Euronext, aspira a raggiungere nuovi e importanti traguardi.
Prendendo in prestito uno degli slogan politici più diffusi negli ultimi anni, possiamo però dire che “il vento sta cambiando”. All’orizzonte sembra esserci una nuova stagione, già ribattezzata “la stagione del risveglio”. Negli ultimi mesi, infatti, Piazza Affari pare aver trovato un appeal tutto nuovo che ha portato molte società a riconsiderare i propri piani, scegliendo di affidarsi alla Borsa e agli investitori per consolidare la propria crescita. E se ci sono aziende, come Zegna, Drs (la controllata di Leonardo) e Ferretti, che hanno deciso di quotarsi all’estero (le prime due a Wall Street, la terza a Hong Kong), ce ne sono molte altre che a Milano stanno già cercando casa.
Secondo i calcoli del Sole 24 Ore, ammonta a 20 miliardi il valore delle società che tra la fine del 2021 e il 2022 sono pronte a sbarcare a Piazza Affari. Tra esse anche alcune big come Sisal ed Eni Retail & Rinnovabili. Un importo elevatissimo, reso possibile non solo per via della corsa delle economie globali che stanno cercando di mettersi definitivamente alle spalle la pandemia aiutate dalle politiche espansive di governi e banche centrali, ma anche grazie a un ritrovato amore per l’azionario che sta coinvolgendo tutte le piazze globali. Lo certificano i dati di Ey secondo cui nel primo semestre del 2021 “sono state realizzate 1.070 Ipo con proventi totali pari a 222 miliardi di dollari”. A livello globale, il numero di operazioni è aumentato del 150% su base annua, mentre i proventi sono cresciuti del 215%, toccando il livello più alto degli ultimi 20 anni.
LE ULTIME NOVITÀ: SISAL E INTERCOS
L’ultima conferma in ordine di tempo è arrivata da Sisal. La società del gioco che gestisce il Lotto, il SuperEnalotto, i Gratta e Vinci e così via il 13 ottobre ha presentato a Borsa Italiana la domanda di ammissione a quotazione sul mercato Mta, chiedendo alla Consob il via libera alla pubblicazione del prospetto informativo relativo all’Ipo. L’operazione, spiega una nota, prevede la vendita di azioni da parte di Schumann Investments, controllato indirettamente da Ovc Capital Parners, attraverso “un’offerta da realizzarsi mediante un collocamento istituzionale”. A curare la quotazione saranno Deutsche Bank, Equita Sim, Jp Morgan e Unicredit come joint global coordinator e joint bookrunner. La banca italiana sarà inoltre sponsor, mentre Lazard è advisor finanziario della società. Il debutto di Sisal, che sarà una più pesanti in termini di capitalizzazione tra le matricole pronte alla quotazione, potrebbe arrivare tra la fine del 2021 e il primo trimestre del 2022. Da sottolineare inoltre che l’Ipo della società potrebbe essere seguita a ruota da quella della controllata Mooney, la divisione dei pagamenti nata da una costola di Sisal Pay.
Aspettando l’approdo in Borsa del colosso del gaming, gli investitori di Piazza Affari avranno di che consolarsi. È infatti prevista per fine ottobre l’Ipo di Intercos, la multinazionale Italiana che produce cosmetici per molti gruppi del settore. L’ipo dovrebbe iniziare entro la fine di ottobre e avverrà con un collocamento privato riservato a investitori qualificati. L’operazione sarà realizzata tramite Opvs, ossia con azioni ordinarie di nuova emissione della società per un totale prevedibile fino a 60 milioni. Dario Ferrari “manterrà il controllo della società a seguito dell’offerta, anche attraverso l’adozione di un meccanismo di voto maggiorato”, sottolinea la società.
I PEZZI DA NOVANTA
Il mese dopo, vale a dire a novembre, dovrebbe arrivare la maxi Ipo di Ariston Thermo, il gruppo controllato dalla famiglia Merloni che ha in portafoglio marchi come Ariston, Chaffoteaux, Elco, Racold, Atag, NTI, Cuenod, Ecoflam e Thermowatt. La società ha già scelto i global coordinator (Mediobanca, Intesa Sanpaolo e Goldman Sachs), mentre a fare da consulente alla famiglia sarà l’ex numero uno di Cdp, Claudio Costamagna. In base a quanto previsto il flottante sarà compreso tra il 25-30 per cento e anche in questo caso il collocamento sarà riservato agli investitori istituzionali.
Più lontana nel tempo, ma ugualmente attesa, è l’Ipo di Eni Retail & Rinnovabili, prevista per il 2022. Per il momento ciò che si sa è che dopo l’operazione il gruppo del cane a sei zampe manterrà la partecipazione di maggioranza, mentre per avere maggiori dettagli occorrerà aspettare il capital markets day di Eni, in programma per il 22 novembre prossimo. Secondo gli analisti di Barclays la nuova società potrebbe valere tra gli 8,1 e i 10,3 miliardi di euro, candidandosi dunque a diventare la più grande quotazione degli ultimi anni.
Attenzione anche all’auto dove novità importanti potrebbero arrivare dalle società della famiglia Agnelli. Partiamo da Cnh Industrial, che a inizio 2022 scinderà le attività on-highway che confluiranno nella società Iveco Group. In questo caso non ci sarà nessuna Ipo, ma gli azionisti di Cnh si ritroveranno in portafoglio due azioni diverse. Nel frattempo qualche novità potrebbe arrivare sullo spin off di Comau. In base alle indiscrezioni, la società che costruisce i robot per le catene di montaggio potrebbe debuttare sulla Borsa di Milano nella prima parte del 2022. Gli occhi, per il momento, sono tutti sull’investor day di Stellantis in programma per novembre, quando potrebbe essere ufficializzata la quotazione.
LE ALTRE MATRICOLE
In ambito finanziario, è pronta a sbarcare sull’Aim Italia Intermonte che lo scorso 5 ottobre ha presentato a Borsa Italiana la comunicazione di pre-ammissione. La società effettuerà un collocamento istituzionale di un massimo di 13.750.000 azioni ordinarie per un totale, comprese le azioni oggetto di Greenshoe, pari al 42,8% delle azioni in circolazione. La forchetta di prezzo è compresa tra 2,60 e 2,90 euro per azione, una cifra che corrisponde ad una capitalizzazione compresa tra circa 83,6 e 93,2 milioni di euro al netto delle azioni proprie e tra 94,1 e 105 milioni incluse le azioni proprie. Il periodo di book building è partito mercoledì 6 ottobre. Nell’ambito della quotazione, Intesa Sanpaolo opera in qualità di Global Coordinator, Bookrunner e Specialist, Intermonte SIM come Co-Lead Manager, BPER Banca come Nominated Advisor.
Attesi per il 2022 sono infine i debutti sull’Aim Italia di Epta (refrigeratori), Technoprobe (Semiconduttori), Lima Corporate (protesi sanitarie) De Nora (impianti elettrochimici) e Fedrigoni (industria cartaria), mentre secondo Milano Finanza anche Svass Biosana (dispositivi medici) e Facc (cancelli automatici) potrebbe presto approdare sul listino delle piccole e medie imprese.