Si apre all’insegna dell’incertezza una settimana finanziaria povera di appuntamenti macro. Pesa la crisi greca, ormai vicina al capolinea. Incombe sui listini la preoccupazione per la frenata dell’economia Usa, evidenziata venerdì sia dall’inatteso calo della produzione industriale che dalla discesa della fiducia dei consumatori. Anche dalla Cina arriva segnali recessivi: ad aprile è in forte calo (-6,1%) l’indice dei prezzi delle nuove case. L’indice Nikkei a Tokyo avanza dello 0,4%. Contrastate le Borse cinesi: giù Hong Kong (-0,7%), poco sopra la parità Shanghai. Debole il dollaro, che tratta a 1,1428 sull’euro.
BANCHIERI CENTRALI A CONSULTO SUI TASSI. IN ARRIVO I VERBALI DELLA FED
La stagione del ribasso dei tassi volge al termine? Dopo due settimane ad alta tensione sui mercati obbligazionari i banchieri centrali si confronteranno tra pochi giorni a Sintra, in Portogallo, in occasione del vertice che ogni anno riunisce, ospite la Bce, i rappresentanti della Fed, della Bank of England e degli istituti asiatici. Sotto osservazione l’incremento dei tassi di mercato, trascinato all’insù sia dai rendimenti dei Bund tedeschi che dei Bond Usa. Il Btp decennale riparte dall’1,76% fatto segnare venerdì.
La riunione sarà preceduta da alcune indicazioni importanti: mercoledì, ci sarà la pubblicazione del dei verbali dell’ultima riunione della Fed, utile per capire le reali convinzioni dei vertici di Washington. Venerdì parlerà Janet Yellen. Dopo le rassicurazioni di Mario Draghi, anche Yves Mersch, membro della Bce, ha detto che il sta funzionando a dovere e non è prevista la sua interruzione a settembre.
Tra i temi macro più importanti della settimana figurano i dati Pmi di Cina e Giappone, entrambi in frenata. In Europa spiccano la fiducia dei consumatori e il dato sull’inflazione Ue.
LETTERA DI TSIPRAS AL FONDO: A GIUGNO NON POTREMO PAGARE
L’incognita più urgente e drammatica sui mercati resta comunque la situazione greca. Alexis Tsipras, in una lettera al direttore generale del Fmi Christine Lagarde, ha fatto sapere che, in assenza di nuovi fondi in arrivo dalla Ue, “in nessun caso” la Grecia potrà pagare le prossime tranche del debito nei confronti del Fondo Monetario. Da Washington hanno replicato che, se non ci saranno novità, sarà inevitabile che il Fondo ritiri le risorse già a disposizione di Atene.
Sarà decisivo, a questo punto, il vertice di Riga in programma mercoledì e giovedì prossimo. La situazione, però, sembra in alto mare. Secondo le indiscrezioni Atene si accinge a presentare una lunga lista di aumenti delle tasse ma nessun intervento sulle pensioni né sui dipendenti pubblici. Da Berlino il vicepremier socialdemocratico Sigmar Gabriel ha ribadito che, in attesa di impegni più stringenti , gli aiuti non ci saranno. Fitch ha intanto confermato il rating CCC dei titoli greci.
ITALIA, DOPO IL VOTO DI S&P L’ESBORSO EXTRA PER LE PENSIONI
I mercati valuteranno stamane la pagella di S&P all’Italia di venerdì: rating BBB-, outlook stabile. I progressi dell’economia di questi mesi dipendono quasi solo da fattori esterni (vedi Qe), e sono messi a rischio dagli esborsi per le pensioni dopo la sentenza della Consulta. Riflettori puntati dunque sulle decisioni del governo.
Il premier Matteo Renzi ha anticipato, via tv, la soluzione: 500 euro in arrivo per 4 milioni di pensionati, cioè a chi prende meno di 3 mila euro. Il costo dell’operazione, 2,2 miliardi, sarà coperto dai 2 miliardi già stanziati per misure contro la povertà.
LA BORSA MILANO DA INIZIO ANNO SALE DEL 23%
La Borsa di Milano è stata l’unica in Europa a chiudere la settimana in terreno positivo (+0,7%). La performance da inizio anno è +23%. Bilancio in rosso invece per Parigi (-1,9%) e Francoforte (-2,3%). L’indice Eurostoxx 600 chiude la settimana con una flessione dello 0,8%.
PIOGGIA DI DIVIDENDI A PIAZZA AFFARI
Intanto, oggi è il grande giorno dei dividendi a Piazza Affari. Staccano la cedola decine di società quotate, fra cui, nel paniere Ftse Mib, Ansaldo (0,15), Atlantia (0,445), Azimut(0,78), Bper (0,02), Bpm (0,022), Buzzi (0,05), Campari (0,08), Enel Green Power (0,032), Eni ( 0,56 a saldo), Generali (0,6), Intesa (0,07 ord. 0,081 risp.) Luxottica (1,44) Mediaset (0,02), Moncler (0,12), Pirelli (0,367 ord, risp 0,431), Saipem (0,05),Ferragamo 0,42), Snam (0,25), Tenaris (0,3 dollari a saldo) Tods, (2 euro), Unicredit ( 0,12 ord. 1,065 risp), Ubi (0,08).
Tra le mid cap, invece, Anima (0,167 ), Banca Generali (0,98), Banca Popolare di Sondrio (0,06),Brunello Cucinelli (0,12), Cattolica (0,35), Credem (0,15), Diasorin (0,6), Erg (0,5), Italcementi (0,09),Parmalat (0,016), Rai Way (0,1234), Sias (0,18), Sol (0,11).
Infine, fra le Star, Amplifon (0,43), Banca Finnat(0,01), Biesse (0,36), Bolzoni (0,035), Brembo (0,6), Cembre (0,36), Cementir (0,1), Ei Towers (1,1), Igd (0,0375), TerniEnergia (0,065), Txt Solution (0,25 + 1 aione ogni dieci gratuita).
IN ARRIVO L’IPO ZANETTI. MAXI BOND PER ATLANTIA
Diverse stamane le operazioni in cantiere:
– prende il via l’offerta del bond di Autostrade per l’Italia (gruppo Atlantia);
– parte l’Ipo di Massimo Zanetti group, di cui sarà collocato il 36,5% del capitale (buona parte dei fondi serve a restituire a Banca Intesa un prestito servito per acquisizioni compiute nel 2014);
– Banca Carige raggruppa le azioni: una nuova ordinaria e risparmio ogni 100 in circolazione.
MONTE PASCHI, ULTIME MOSSE PRIMA DELL’AUMENTO
Grandi manovre attorno a Monte Paschi, in attesa dell’avvio dell’aumento di capitale da 3 miliardi fissato per lunedì 25 maggio. Oggi ci sarà il raggruppamento delle azioni: 1 per ogni 20 in circolazione. Potrebbe anche arrivare il benestare della Consob. Il prezzo dell’aumento sarà fissato invece dal Cda di giovedì. L’operazione sarà realizzata sotto la regia di un consorzio guidato da Ubs, Citi, Goldman Sachs e Mediobanca che presenteranno in questi giorni l’operazione al mercato.
Tra gli azionisti che partecipano al nocciolo duro della banca garantiscono la sottoscrizione Fintech (4,5%) e Btg Pactual (2%) oltre ad Alessandro Falciai(1,7%) e Axa (3,7%). Ancora in dubbio la Fondazione Mps, che dovrebbe investire 75 milioni per mantenere la sua partecipazione al 2,5%.
Ma l’aumento, che consentirà di restituire l’ultima tranche (un miliardo) degli aiuti di Stato, non esaurisce l’emergenza: la Bce ha imposto di chiudere la partita di Alexandria, il derivato con Nomura, per 4,7 miliardi entro il 26 giugno.
L’obiettivo del vertice è di poter contabilizzare il contratto in maniera peno penalizzate e/o di trovare un accordo con la banca giapponese. Sarà l’ultima missione di Alessandro Profumo prima dell’addio alla presidenza. Non sarà lui, probabilmente, a trattare le condizioni di un merger con qualche banca (vedi Ubi) come richiesto sempre dalla Bce.
TELECOM, AL VIA UNA SETTIMANA CALDA
E’ iniziato il conto alla rovescia per lo scioglimento di Telco e il conseguente ingresso di Vivendi nell’azionariato di Telecom Italia. Nell’attesa, però, il mercato è chiamato a prezzare la notizia della conferma della multa di 103,8 milioni inflitta all’ex incumbent dall’Antitrust per abuso della posizione dominante.
Sempre d’attualità la partita della banda larga. Dopo le indiscrezioni sul piano Enel e sul coinvolgimento di Terna, venerdì anche A2A ha dato la sua disponibilità a collaborare ad un piano per la posa della fibra.
FCA, NUOVO RIMBORSO DEI BOND CHRYSLER
Fiat Chrysler ha ripagato bond per 2,875 miliardi di dollari in scadenza nel 2019 emessi dalla consociata di Detroit prima della fusione. Ora all’appello mancano solo le obbligazioni scadenza 2021. Una volta ripagate , nei prossimi mesi, le vecchie pendenze, Fca recupererà la piena libertà d’azione sul mercato obbligazionario Usa, necessario per finanziare il piano di investimenti del gruppo a partire dal prossimo decollo del progetto Alfa, previsto per il 24 giugno ad Arese.