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Borsa: Pil e l’exploit di Eni spingono Piazza Affari al primato in Europa per il terzo giorno consecutivo

Malgrado la crisi di Governo, il Pil accelera e spinge al primato Piazza Affari anche per effetto del grande balzo di Eni – Scivolone invece di Leonardo

Borsa: Pil e l’exploit di Eni spingono Piazza Affari al primato in Europa per il terzo giorno consecutivo

Seduta in rally a Piazza Affari, in un contesto di generale guadagno per i principali listini europei nell’ultima seduta della settimana. Per il terzo giorno consecutivo Milano è la regina d’Europa, spinta anche dalla accelerata del Pil Italia (a +1% nel secondo trimestre e del 4,6% annuale), con il Ftse Mib che ha chiuso la giornata in rialzo del 2,16%, malgrado la crisi di Governo e l’inizio della campagna elettorale italiana abbastanza turbolento. A trainare il listino italiano il balzo di Eni, che ha messo a segno un rialzo di quasi il 6%, nonostante lo scivolone di Leonardo (-7%).

La stagione delle trimestrali, unita alla Fed meno aggressiva delle attese, ha riportato il sereno anche alla borsa di New York che continua a guadagnare terreno, grazie alle brillanti trimestrali di Amazon e Apple e dei giganti petroliferi ExxonMobil e Chevron. Il Dow Jones, più cauto, sale dello 0,22% a 32.602,63 punti, il Nasdaq avanza dello 0,70% a 12.247,18 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,82% a 4.106,15 punti. Tuttavia, il contesto macro resta complesso dopo che ieri la prima lettura del pil del secondo trimestre ha mostrato che l’economia americana si è contratta dello 0,9%, una seconda contrazione consecutiva che gli economisti hanno definito una recessione tecnica.

Piazza Affari ancora regina d’Europa

Giornata di forti guadagni per Piazza Affari, in rialzo del 2,16% e che riporta l’indice delle grandi capitalizzazioni italiane saldamente oltre la soglia dei 22mila punti. Continua così la serie dei rialzi consecutivi iniziata con la quarta settimana di luglio, che dopo il minimo toccato durante la metà del mese (a 20.420), si tratta di un rimbalzo di oltre l’8% ma che lascia inalterate le pesanti perdite registrate da inizio anno, con un calo del -18,75% da gennaio e del -8,22% sull’anno.

In positivo anche le europee, grazie ai dati sulla crescita dell’Eurozona (+0,7% nel trimestre e +4% su anno) che hanno fatto dimenticare lo spettro della recessione. Bene Francoforte, mostrando un incremento dell’1,52%, tonica Parigi, che registra una plusvalenza dell’1,72%, e Londra che registra un rialzo dell’1,15%. Poco sopra la parità anche Amsterdam con +1,17% e Madrid con +1,06%.

Debole l’euro, petrolio in rialzo e gas in flessione

Sul fronte dei metalli, l’oro mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 1.730,13 dollari l’oncia. Ancora in rialzo il prezzo del grano: +0,81% a 897 dollari quello duro a Chicago mentre il tenero segna 623 dollari (+0,7%).

Il cambio euro/dollaro scende sotto quota 1,02. “Indubbiamente – ha dichiarato il vicepresidente della Bce Luis de Guindos – il deprezzamento dell’euro è stato uno dei fattori alla base dell’elevata inflazione e del rialzo dei prezzi dell’energia denominato in euro”. Lo stesso vale per il Giappone, dove lo yen oscilla ai minimi di molti decenni rispetto alla moneta americana.

Se il gas ad Amsterdam scende a 193 euro al megawattora con un calo del 2,67%, i prezzi del greggio – favoriti dalle preoccupazioni sulle scorte e dal calo del dollaro – tornano a salire: il wti sale oltre i 98 dollari al barile (+2,13%) mentre il brent del Mare del Nord è sopra i 109 dollari (+2,3%). 

Spread Btp Bund continua la discesa

Spread ancora in calo nonostante le incertezze legate alla campagna elettorale italiana e alle prospettive di governo future. Il differenziale tra il rendimento del BTP e quello del Bund tedesco si riduce, attestandosi a +227 punti base (-6,61%), dopo un avvio a 232, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 3,04% e quello BUND a +0,76%.

Piazza Affari: trimestrali protagoniste

A spingere Piazza Affari sono state le trimestrali che in molti casi sono state superiori alle attese. Il miglior titolo del Ftse Mib della giornata è stato Eni (+5,63%), grazie a un balzo dell”utile netto a 3,8 miliardi nel trimestre e 7,4 miliardi nei sei mesi. Ma alla fine il cane a sei zampe è stato superato da Saipem (+6,33%) e Interpump (+6,24%). Anche Mediobanca +2,30% e A2a +2,11% salgono dopo i conti, mentre Nexi (-0,36%) scivola, dopo aver chiuso il primo semestre con ricavi per 1,52 miliardi di euro e aver confermato la guidance per l’anno in corso

Continua a correre Enel (+2,81%), dopo che ieri il gruppo, oltre a risultati del primo semestre e conferma della guidance 2022, ha annunciato un accordo per cedere il business della trasmissione di elettricità in Cile.

La peggiore è Leonardo -7,64%, penalizzato dal mancato rialzo della guidance per l’anno in corso nonostante un maxi contratto in Polonia. Continua a correre Moncler +4,37%, reduce dal +8% della vigilia in scia ai conti. In generale bene anche il settore auto – con Stellantis che guadagna il 2,62%, Pirelli il 5,46% e Cnh Industrial il 5,01% – e le banche – con Intesa Sanpaolo che avanza dello 1,13% dopo la trimestrale, Unicredit sale del 3,03%, Banco Bpm avanza di 3,54% e Bper è in rialzo di 2,27%.

Si muovono sotto la parità Amplifon (-0,52%) e Atlantia (-0,013%).

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