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Borsa, Piazza Affari snobba S&P (+1,9%) e vede rosa sulla crisi della Grecia. Bene anche l’Europa

MILANO (+1,9%) SNOBBA S&P E VEDE ROSA
PER ATENE WALL STREET RIPARTE IN ATTESA DELLA FED

Una seduta nervosa, ma dal finale lieto. Piazza Affari chiude la seduta con un rialzo dell’1,91% (Ftse/Mib a 14.356), davanti a Francoforte +1,7%, Londra +1%, Parigi +1,5% e Madrid +1,6%. Anche oggi, però, non sono mancate le emozioni sui mercati finanziari, sull’onda dell’evoluzione di una situazione estremamente fluida. In sintesi, la cronaca registra: partenza al ribasso, sull’onda del declassamento di S&P; ripresa progressiva ma costante per buona parte della giornata, scandita da notizie rassicuranti sul fronte greco (smentita di un referendum sull’euro, regolare pagamento della cedola su emissioni trentennali) e, soprattutto, dall’annuncio che il Brasile proporrà ai Brics un finanziamento di 10 miliardi a favore dei Paesi europei in difficoltà.
Poi, a seguire, una gelata che ha fatto ripiombare l’indice, attorno alle 16, sotto quota 14mila fino a 13.896 rispetto ai 14.086 della chiusura di ieri sera. A condizionare l’andamento dei mercati sono state le notizie in arrivo dall’outlook del Fondo Monetario Internazionale che ha ridotto le stime di crescita del Pil europeo a +1,6% nel 2011 dal precedente +2%. Per l’Italia le stime sono tagliate a +0,6% da +1%. L’istituto internazionale ritiene inoltre “preoccupante” il premio al rischio per i titoli di Stato di Italia, Spagna e Belgio e scrive che le banche europee dovrebbero procedere immediatamente con aumenti di capitale andando oltre le raccomandazioni dei supervisori, come più volte sollecitato dal neo direttore Christine Lagarde.
Infine, il finale in crescendo cui hanno contribuito altri due fattori: l’avvio del vertice della Fed. L’attesa per l’ultimo (forse) epico round del negoziato tra la trojka Fmi, Ue e Bce da una parte e il governo greco dall’altro che comincerà alle 19. In mattinata c’è stato un primo incontro, definito incoraggiante. Anche a Wall Street si è viaggiato all’inizio all’insegna dello stop and go, prima che il Toro prendesse il sopravvento in attesa dell’esito del Fomc: Dow Jones e S&P500 salgono dell’1,1%, il Nasdaq dello 0,8%. Gli operatori si aspettano che la Federal Reserve annunci mercoledì sera il varo di un nuovo piano di stimolo all’economia, non un altro quantitative easing ma un intervento più chirurgico del semplice “stampare moneta”, una rotazione del portafoglio titoli della Fed che dovrebbe ottenere l’effetto di un abbassamento dei tassi di interesse di lungo periodo, quelli che hanno più impatto sulla dinamica dei consumi.
Nel frattempo, sul mercato del reddito fisso regna la calma all’insegna dell’allarme rosso. Per tutta la giornata, sull’onda del downgrading il rendimento del BTP a 10 anni si è mantenuto su picchi elevati: 5,64% (9 punti in più della vigilia), il differenziale con il bund stabile a 385 punti base, contro quota 394 della mattina ma solo dopo diversi acquisti della Bce.

MARCHIONNE VA A RETE IN CONTROPIEDE: FIAT +7%
BENE LE BANCHE, SUGLI SCUDI LE UTILITY

La sorpresa di fine giornata viene dalla Fiat. Nell’ultima parte della seduta sono arrivati gli ordini di acquisto a raffica che hanno spinto il titolo del Lingotto a +7,16%. La ragione sta nell’esito dell’incontro di Sergio Marchionne con gli analisti a Londra, in cui ha confermato gli obiettivi del piano industriale. Un colpo ad effetto, visto che lo stesso Marchionne aveva ripetuto più volte che solo nel terzo trimestre avrebbe deciso se rivedere le “guidance” sul 2011 e sugli anni successivi. Molti analisti scommettevano su una revisione al ribasso, visto il rallentamento dell’economia globale. Anche Fiat Industrial sale del 2,41%.
Buona anche la performance delle banche: Unicredit +0,249%, Intesa Sanpaolo +1,71% o delle Generali +3,53%. Mediobanca sale del 2,34% Ma il trend positivo è stato dettato soprattutto dalle utility, grazie anche al rimbalzo del petrolio e alla sentenza di un tribunale tedesco che ha congelato le tasse sul nucleare per le utility d’oltre Reno, dando una spinta all’indice di settore europeo (+2,6%) . Salgono in particolare Terna +3,15%, Enel +2,43% ed Enel Green Power+1,85%. Da segnalare, infine, il balzo di Luxottica +3,24% e il recupero di Mediaset +2,34%.

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