Le borse della zona euro chiudono sostanzialmente positive, ai massimi da quattro mesi, al termine di un pomeriggio tranquillo anche per l’assenza di Wall Street, in festa per il President’s Day. Parigi +0,3%, Madrid +0,35%; piatta Francoforte. Perde Londra, -0,26%, mentre la Brexit dilania anche il partito laburista, con sette deputati che annunciano un addio per l’appoggio di Jeremy Corbyn al processo di uscita dall’Unione Europea.
Piazza Affari è ancora una volta la migliore, +0,58%, 20.329 punti, soprattutto grazie alle banche e a Telecom. Gli istituti di credito restano sugli scudi confidando in una nuova Tltro a sostegno dell’economia europea, dopo le dichiarazioni del consigliere Bce Benoit Coeure nella scorsa ottava. Su questa possibilità il ceo di Banco Bpm (+1,42%) Giuseppe Castagna osserva, ad esempio, che la banca da lui guidata ha quasi 20 miliardi di Tltro, per cui “ci farebbe piacere se l’operazione venisse rinnovata, è un’opportunità per poter programmare con calma anche il ritorno sul mercato che comunque dovremmo fare e avremmo fatto”. La fiducia fa bene anche all’obbligazionario: lo spread fra Btp e Bund anni scende a 265.30 punti (-3,07%), il rendimento del decennale italiano cala al 2,77%. Lo spettro di una manovra correttiva però non si allontana e oggi il sottosegretario alla presidenza del consiglio Giancarlo Giorgetti ammette per la prima volta che il governo verificherà “nei prossimi mesi” se servirà un aggiustamento per rispettare gli obiettivi di deficit e debito concordati con la Commissione europea.
A tonificare i listini del Vecchio Continente, dopo i guadagni di quelli asiatici, provvede l’ottimismo sulle trattative fra Usa e Cina, con il proseguimento dei colloqui questa settimana in territorio americano. Piange però il settore auto, dopo la pubblicazione dei dati sulle vendite di gennaio nel Celeste impero (-15,8% su base annua) e la notizia che il dipartimento del commercio Usa ha consegnato al presidente Donald Trump un rapporto secondo cui l’import di veicoli costituirebbe una minaccia per la sicurezza nazionale. Il dossier pone le premesse per un aumento delle tariffe fino al 25% sulle auto prodotte al di fuori degli Stati Uniti, con la Casa Bianca che ora ha 90 giorni di tempo per decidere se introdurre le nuove imposte.
In tal caso l’Unione europea sarebbe pronta a rispondere rapidamente e nella misura adatta.
L’euro recupera leggermente sul dollaro, con il cambio in area 1,13. Il petrolio, Brent, sale a 66,52 dollari al barile, +0,61%. L’oro risulta sempre più attraente è tocca i massimi da dieci mesi. Al momento è a 1326,54 dollari l’oncia.
In Piazza Affari i maggiori rialzi del giorno sono guidati da Ubi (+3,91%), che ha lanciato un covered bond con scadenza 25 settembre 2025 da 500 milioni di euro ‘no grow’, con ordini che hanno superato i 2,7 miliardi di euro.
In alto Unicredit (+3,15%); è di oggi la notizia che la controllata turca Yapi Kredi non distribuirà dividendo sul 2018.
Telecom +3,19%, spinta ancora dal possibile incremento della partecipazione di Cdp fino al 10% del capitale. Juventus +2,54%.
Il lusso torna di moda con Ferragamo +2,06% e Moncler +1,54%. Bene il risparmio gestito e petroliferi.
In coda al listino principale: Brembo -1,27%, Pirelli -0,99%; Amplifon -0,86%; Stm -0,71%; Terna -0,49%.