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Borsa, Piazza Affari non si scalda per Unicredit-Commerz

Pixabay

Seduta interlocutoria per le borse europee, incerte sulla direzione da prendere e contrastate nel finale, strette fra i deludenti dati macro tedeschi, l’intricata matassa della Brexit e la conclusione della nuova tornata di colloqui fra Usa e Cina sui dazi, attesa questa sera. Anche Wall Street, cauta in apertura, risulta piuttosto volatile, con il Nasdaq zavorrato da Tesla (-7,5%). Bene invece Facebook (+2,3%) e Boeing (+3%).

Piazza Affari chiude in leggero calo, -0,23%, 21.724 punti, nonostante le banche, alla fine, trovino la spinta giusta. Fa eccezione Unicredit (-0,66%) che, secondo il Financial Times, sta preparando un’offerta “multimiliardaria” per Commerzbank (+2,69%) nel caso sfumasse la fusione con Deutsche Bank (-0,85%). L’aggregazione lascia freddi gli analisti, anche se appare migliore di quella fra le due banche tedesche. Nel resto d’Europa: Madrid +0,45%; Francoforte +0,28%; Parigi -0,09%; Londra -0,19%. 

L’euro resta debole nei confronti del dollaro, a 1,122 e forte sulla sterlina a 0,858. A frenare la moneta unica sono i timori per le prospettive economiche dell’area, a causa della notizia del crollo degli ordini industriali tedeschi a febbraio (-4,2%, contro +0,2% previsto). La divisa inglese invece galleggia nello stagno della Brexit, dopo che il parlamento britannico ha respinto l’ipotesi di un’uscita senza accordo, obbligando Theresa May a chiedere un’ulteriore proroga a Bruxelles.

Da Washington intanto si attendono notizie sul faccia a faccia fra Donald Trump e il vice premier cinese Liu He, in programma questa sera alle 22,30 ora italiana. Il presidente Usa potrebbe annunciare la data di un summit estivo con il presidente  Xi Jinping e il rinvio delle tariffe americane al 2025 a fronte di una serie d’impegni da parte dei cinesi.

L’oro buca al ribasso i 1290 dollari e si muove poco sopra i 1288 dollari l’oncia. In leggera crescita il petrolio, tipo Brent, a 69,5 dollari al barile. 

In Piazza Affari i titoli petroliferi però sono oggi tutti in rosso: Tenaris -1,85%, Sapiem -0,94%, Eni -0,93%.   Continua la debacle di A2a, -2,21%. Nonostante un utile netto 2018 da record infatti il mercato è rimasto deluso dai target indicati nel piano al 2023. In calo Amplifon -1,08% e Snam -1,17%.

Gli acquisti premiano la Juventus, +2,02%. Prosegue la marcia trionfale di Stm, +1,64%. Rimbalza Ferragamo +1,42%. Ubi svetta fra le banche con un rialzo dell‘1,62%.

Spread in calo a 252 punti base (da 255 di ieri); rendimento del decennale italiano a 2,51%.  Domani il Tesoro annuncia i quantitativi di Bot a 12 mesi, con scadenza aprile 2020, in asta il 10 aprile.

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