Piazza Affari chiude sul podio una settimana stellare, con il Ftse Mib in crescita dell’1,48%, a quota 21.438 punti. La spinta al rialzo oggi viene soprattutto da Intesa San Paolo, +2,97%, sulla scia di una trimestrale boom, superiore alle attese di mercato. Intanto il clima politico dell’Eurozona, con la prospettiva di una vittoria di Macron alle elezioni francesi, favorisce la discesa dello spread del Btp a 10 anni, contro l’omologo tedesco: -5,8%, 175.40, rendimento 2,18%. Nonostante in serata sia atteso il verdetto di S&P sul rating.
Positivi anche gli altri listini europei: Parigi +1,12%; Madrid +1,11%; Londra +0,68%; Francoforte +0,55%. Wall Street apre senza scossoni, ma a velocità diverse e mantiene questo passo, almeno fino a metà seduta. Sul fronte macro le notizie sono buone: in aprile le nuove buste paga nel settore non agricolo crescono più del previsto; la disoccupazione, a sorpresa, risulta in calo; i salari si muovono in linea con le aspettative. Un quadro che sembra confortare l’opinione di Janet Yellen, che la battuta d’arresto dell’economia Usa nel primo trimestre non sia particolarmente significativa e questa sera il presidente della Fed parlerà e potrà esprimersi alla luce delle nuove informazioni. Crescono intanto le probabilità di un rialzo dei tassi a giugno. Il Dow 30 però perde terreno, soprattutto con Ibm, che arriva a cedere il 3%, minimo da 6 mesi, dopo la notizia che Warren Buffett ha venduto un terzo delle azioni in suo possesso. “Non vedo valore in Ibm come lo vedevo sei anni fa”, taglia corto l’oracolo di Omaha.
Sul fronte monetario l’euro resta tonico sul dollaro, 1,0999, +0,1%. Fra le materie prime il petrolio tenta il rimbalzo e, al momento recupera circa il 2%. Brent 49,36 dollari al barile, +2,03%; Wti 46,39 dollari, +1,91%. Per Adeeb Al-Aama, esponente saudita dell’Opec, i paesi produttori sarebbero vicini a un accordo per estendere i tagli alla produzione oltre la scadenza del mese di giugno.
Obbligazionario in spolvero, come già detto, in attesa del ballottaggio di domenica alle presidenziali francesi. “Certo – dice un operatore a Reuters – se ci ritrovassimo la Le Pen presidente, lunedì sarà una giornata molto complicata sui mercati: è una possibilità da tenere in conto, ma non è certo lo scenario base“.
Tornando all’azionario. Oggi è la giornata di Intesa, ma fra i big svetta anche Unicredit, +1,57%. In rally Ubi +2,78% e Banco Bpm +2,1%. Bene Bper +1,46%; Mediobanca +1,38%; Finecobanck +1,88%; Banca Mediolanum +1,7%.
Il mercato premia Telecom, +2,37%, con la conferma degli attuali vertici, Giuseppe Recchi presidente, Arnaud de Puyfontaine vice e Flavio Cattaneo ad, dopo l’assemblea di ieri in cui il socio di riferimento Vivendi ha nominato, con pochi voti di scarto, 10 consiglieri su 15 e in attesa del pronunciamento dell’Unione europea sul controllo di Tim. Giornata di riscatto per i titoli legati al petrolio, penalizzati nelle ultime sedute: Eni +2,53%; Saipem +1,5%; Tenaris +1,51%.
Continua a correre Ferrari +1,7% e con lei Exor +1,99%. Acquisti su Italgas +2,07%, che archivia un primo trimestre positivo, per concentrarsi ora sul piano strategico 2017-2023 in calendario il prossimo 30 maggio. Brillanti i titoli assicurativi con Generali +1,67% e Unipolsai +1,01%. Riprende quota Stm +1,55%; viaggiano sostenuti Campari +1,82%; Buzzi +1,8%; Atlantia +1,46%; Prysmian +1,25%; Luxottica +1,03%.
In fondo al listino troviamo, per una volta, Moncler, che, nonostante una buona trimestrale, lascia sul terreno il 3,02%, in gran parte per prese di profitto.